per provare a mettere attorno allo stesso tavolo quanti si sono occupati e si occupano della vicenda Terme. L’iniziativa arriva dall’Asssociazione Sciacca Terme Rinasce, presieduta da Carmelo Sciumè, che dopo il lockdown legato all’emergenza Coronavirus, vuole riprendere le fila della questione termale e vuole provare a farlo in maniera unitaria, nella consapevolezza che sarà necessaria una forte azione nei confronti della Regione nell’ipotesi, per
Sciacca Terme Rinasce assai probabile, che nessuna risposta arriverà al bando per l’affidamento ai privati, pubblicato nello scorso mese di aprile sulla Gazzetta.
E’ necessario pensare ad un programma alternativo, dichiara Sciumè, che aiuti ad uscire dall’attuale condizione di degrado assoluto in cui si trovano da 5 anni le terme di Sciacca.
L’Associazione chiama in causa anche il comune. Ha l’obbligo morale, oltre che l’interesse per una risorsa così strategica dell’economica cittadina, di farsi parte attiva. E non manca la critica all’occasione persa di diventare primo attore di questa vicenda. Il riferimento è alla mancata acquisizione dell’intero patrimonio termale quando la Regione era decisa a cederlo.
Non solo le Terme, in realtà. L’Associazione presieduta da Sciumè, intende sollecitare il comune di Sciacca ad una seria programmazione di iniziative che possano dare respiro ai settori trainanti dell’economia locale, con proposte che possano sfruttare l’imminente nuovo programmazione dei fondi europei con 45 miliardi di euro destinati all’Italia.
Sciacca Terme Rinasce annuncia di voler fare la propria parte, con una serie di incontri, woekshop, conferenze ed assemblee cittadine che saranno occasione di confronto e di crescita . Le oggettive difficoltà di questo progetto non ci spaventano, hanno dichiarato gli esponenti dell’associazione, convinti che Sciacca debba riconquistare quella posizione di centralità che le apparteneva.
Intanto sulla questione Terme è già arrivata la disponibilità del Comitato Civico a sedersi attorno ad un tavolo . Da sempre abbiamo auspicato un’azione sinergica e comune, dichiara Nino Porrello al quale però appare prematuro parlare di fase 2 quando ancora non si è conclusa la cosiddetta fase 1, cioè la procedura del bando ad evidenza pubblica per la privatizzazione del complesso termale (la cui scadenza a luglio è in corso di proroga per 90 giorni). Procedura che il Comitato Civico spera possa avere un positivo epilogo, pur nella consapevolezza di quanto ciò sia difficoltoso.