di molto inferiore alle aspettative e che costringerà molti precari siciliani a continuare ad insegnare fuori dalla Regione, in altre località d'Italia. Le immissioni in ruolo autorizzate in Sicilia sono 1923 nei posti comuni e 579 nelle cattedre di sostegno. Questa nel dettaglio la ripartizione.
Per il posto comune ci saranno 98 assunzioni nelle scuole dell'infanzia, 199 alla primaria, 720 alla scuola media, 816 al superiore e 90 nelle discipline musicali. Per il sostegno, invece, le assunzioni saranno 134 all'infanzia, 187 alla primaria, 144 alle medie e 114 al superiore. Tra le province siciliane, quella che si aggiudicherà il maggior numero di immissioni in ruolo sarà Palermo con 610 posti, mentre la provincia di Agrigento è al quarto posto con 255 assunzioni. Una ripartizione, ovviamente, che non fa gioire né i vincitori di consorso né i precari storici siciliani, in attesa da tempo di una cattedra.
I criteri di assunzione saranno i seguenti: metà degli insegnanti da assumere sarà pescata dagli elenchi dei vincitori dell'ultimo concorso a cattedra che ha validità triennale, mentre l'altra metà dalle graduatorie provinciali a esaurimento. Particolarmente beffati i 5 mila siciliani assunti l'anno scorso fuori dalla Regione. Questi insegnanti speravano di rientrare in Sicilia attraverso i 5 mila posti sul sostegno dati in deroga, ma il Ministero ha deciso di procedere in modo diverso: i posti di sostegno in deroga andranno in assegnazione provvisoria solo a chi ha la specializzazione, altrimenti saranno dati con supplenza a personale anche senza titolo. Protestano, ovviamente, i sindacati che parlano di poche assunzioni, mentre secondo l'ufficio scolastico regionale il numero di assunzioni è adeguato alla diminuzione della popolazione scolastica siciliana.