Allo Stato chiediamo investimenti in infrastrutture, porti, aeroporti. La gravissima crisi che sta attanagliando la Sicilia non si può affrontare, né tanto meno superare, con incentivi minimi o peggio solo con sussidi. Serve un grande piano di investimenti. Così il vicepresidente della Regione e assessore regionale all’Economia Gaetano Armao dopo il via libera del governo Musumeci al Defr 2021-2023, il Documento di economia e finanza illustrato dallo stesso Armao, nato in un contesto senza precedenti a causa dei pesanti effetti della crisi economica post-pandemia che ha colpito la Sicilia in un momento delicatissimo, quando ancora non erano stati superati gli effetti della crisi del 2010-12. Il Defr analizza una situazione economica complessa, senza precedenti dalla seconda guerra mondiale, non solo in Sicilia ma in Italia e Europa. Certo, in Sicilia la situazione è di gran lunga più grave, ha aggiunto il vicepresidente della Regione. Bisogna fare molto sia in termini di interventi immediati, come quelli previsti nella legge regionale di stabilità, sia in termini di investimenti significativi da parte dello Stato in Sicilia e nel sud perché senza il Meridione non si può ripartire. Gaetano Armao ha scattato una fotografia a 360 gradi della situazione economica siciliana, nella fase post pandemia, illustrando il Defr e in particolare i conti pubblici territoriali: uno strumento curato dal servizio Statistica, dal quale emerge come gli effetti del virus, pur estesi a tutte le regioni, risultino più penalizzanti per il Sud. La posizione della Sicilia, già prima dello shock prodotto dalla pandemia da Covid-19, registrava difficoltà di recupero della caduta del Pil subita fra il 2008 e il 2014 quando si registrò un meno 14,9%. Il trend positivo avviatosi nel 2015 si è indebolito l’anno successivo distanziando l’isola dalle altre circoscrizioni. Su tale scenario si stanno producendo adesso i drammatici effetti delle restrizioni imposte dal contagio da covid-19. Perdite di fatturato con medie anche del 20 per cento per il lockdown e un crollo del Pil regionale di quasi otto punti percentuali: il quadro della Sicilia che esce dalla fase più acuta dell’emergenza covid è tragico dal punto di vista economico. I numeri del Documento economico e finanziario regionale sono molto pesanti e anche l’Osservatorio sui bilanci delle Srl 2018 e stime 2020 del Consiglio e della Fondazione nazionale dei commercialisti fotografano uno scenario di gravità senza precedenti.