è scaduto lunedì scorso e che nessuna offerta è arrivata da parte dei privati. Quest’ultima circostanza era nell’aria, già in fase di pubblicazione del bando c’era chi ne aveva fatto notare il poco appeal in relazione alla durata dell’affidamento e agli oneri richiesti. Insomma, che il bando andasse deserto era già un boccone amaro che avevamo digerito, quel che invece ha rappresentato l’ennesimo colpo di scena è che non è intervenuta, prima della scadenza, quella proroga dei termini che pure, è appena il caso di sottolinearlo, era stata ufficialmente prospettata dalla stessa Regione. Uffici regionali che addirittura avevano chiesto all’amministrazione comunale di Sciacca di esprimersi sulla proposta di proroga al 20 settembre. Dunque, era stata anche indicata una nuova scadenza che tenesse conto del periodo non certo felice che il comparto del turismo, in generale, ha attraversato e sta attraversando. Del resto, il parlamentare regionale Carmelo Pullara non più tardi di una settimana fa aveva annunciato la proroga di due mesi. Una giusta decisione, aveva peraltro commentato auspicando che i tempi venissero rispettati. Così come di proroga certa era a conoscenza il Comitato Civico Patrimonio Termale. E, invece, evidentemente alla Regione Siciliana, gli uffici prospettano una cosa, la politica ne fa un’altra.
Il dato certo è che il bando è scaduto e, ovviamente, a questo punto non si può prorogare. Lo ha evidenziato ieri sera il parlamentare regionale saccense del Pd Michele Catanzaro che avendo preso atto della decisione del governo regionale ha già chiesto al presidente Musumeci e all’assessore Armao di procedere con speditezza alla presentazione di un nuovo bando per l’affidamento delle Terme a privati e che sia magari più appetibile per gli imprenditori di quanto non fosse quello scaduto lunedì scorso.
Di fatto, sulle Terme di Sciacca a distanza di cinque anni dalla loro chiusura siamo nuovamente punto e a capo, con un nuovo bando da elaborare e pubblicare e chissà poi con quale esito. Quello scaduto lunedì scorso è il secondo ad essere andato deserto nella lunga storia del processo di privatizzazione delle Terme di Sciacca.