randagi da parte dei Comuni nel territorio regionale"
A chiederlo attraverso un'interrogazione scritta al Presidente della Regione e all’assessore regionale per la Salute è il deputato regionale Carmelo Pullara capogruppo Popolari e Autonomisti all'Ars.
La gestione dei cani randagi-scrive Pullara- è un tema di rilevanza sociale cui i Comuni fanno fronte per il tramite di convenzioni apposite stipulate con associazioni o ditte private che offrono svariati servizi inerenti la loro custodia, cura e mantenimento.
Nel corso del dibattito durante la stesura del disegno di legge che regolamenterà la problematica del randagismo in Sicilia, sono emerse molteplici criticità rispetto all’affidamento dei servizi , alla luce soprattutto delle difficoltà di tanti Comuni che non dispongono di un canile municipale.
Per fare fronte alla gestione del fenomeno del randagismo la stragrande maggioranza dei Comuni affida il servizio a ditte private, dando luogo alle più diversificate forme di convenzione.
A seguito di una richiesta di accesso agli atti inviata il 24 aprile scorso ai Sindaci dei Comuni dell’Agrigentino, dichiarqa il parlamentare, solo una decina di Amministrazioni hanno risposto, documentando parzialmente le spese sostenute per la cattura, custodia, cura e mantenimento dei cani randagi dimoranti nel territorio di loro competenza.
Le difformità -sottolinea Pullara- si riscontrano soprattutto nella previsione in bilancio delle somme necessarie a far fronte alla gestione dei randagi, che oscillano dalle centomila euro annue dichiarate sommariamente dal Comune di Aragona, alle duemila euro dichiarate dal Comune di Grotte, quali spese sostenute nell’anno 2019.
In particolare si rileva che molte spese preventivate per fare fronte alle convenzioni stipulate con i privati, successivamente vengono reintegrate con somme aggiuntive destinate al saldo di voci inizialmente non contemplate nelle predette convenzioni ma indispensabili allo svolgimento di un servizio efficiente.
Al governo regionale, Carmelo Pullara ha chiesto quali iniziative si intendono assumere per regolamentare in maniera uniforme il servizio di cura, mantenimento e ricovero dei randagi nel territorio siciliano e se non ritenga di dover avviare un’attività di indagine specifica per evidenziare quali e quante difformità nella stipula delle convenzioni con i privati sono oggi in essere.
Considerata la tematica, Pullara ha chiesto che l’argomento venga trattato presso la commissione speciale d’inchiesta sul fenomeno del randagismo in Sicilia, le cui finalità sono quelle di tutela dei diritti degli animali e della pubblica incolumità, con il compito di studio e di indagine in materia di randagismo in Sicilia."