del settore della panificazione. Lo fa attraverso un nuovo decreto, firmato giusto ieri dall'assessore regionale al ramo Mimmo Turano, che delega ai sindaci la decisione di chiudere o meno i panifici nelle giornate domenicali. Lo scopo è, appunto, quello di cercare di normare le aperture o meno dei panifici e garantire il legittimo riposo settimanale ai lavoratori. I sindaci potranno decidere sul settore da qui fino al prossimo 30 settembre e potranno disporre, per così dire, a loro piacimento, il divieto domenicale di panificazione. Per Turano lo scopo è quello di garantire, almeno un giorno a settimana, il riposo, dando al contempo unità al comparto e regole condivise per la ripresa economica del settore dopo l'emergenza sanitaria da coronavirus.
Assemblee, sindacati e associazioni di categoria sono sul piede di guerra e completamente contrarie alla chiusura domenicale. Prima che i sindaci decidano, insomma, hanno già messo le mani avanti. La sezione regionale della FIPPA, ossia la Federazione Italiana dei Panificatori, si chiede: “perché i panifici dovrebbero chiudere la domenica, mentre i supermercati invece resterebbero aperti? Perché favorire la grande distribuzione a discapito del piccolo artigiano?” A quanto pare almeno l'80% dei panificatori a livello regionale sarebbe contrario al provvedimento. Favorevoli soltanto i piccoli esercenti e coloro che operano in borgate e periferie. La vendita del pane, lo dicono i dati, è in costante diminuzione, anche a causa, è giusto ribadirlo, dell'aumento dei prezzi di vendita al dettaglio e dell'utilizzo a volte di materie prime non sempre provenienti dalla Sicilia, ma dall'estero. I panifici sopravvivono soprattutto grazie alle vendite di pizza, prodotti da forno, pasticceria e così via e, spesso, i giorni maggiormenti lucrativi sono proprio le domeniche ed i festivi. Imporre la chiusura proprio in questi giorni, secondo gli esercenti, sarebbe deleterio. Per le associazioni di categoria, invece, la Regione Siciliana si dovrebbe occupare maggiormente dell'abusivismo dilagante e lasciare libertà di apertura domenicale e festiva.