potrebbe essere decisivo nella riorganizzazione degli assetti politici dell'amministrazione guidata da Francesca Valenti. Sullo sfondo c'è, essenzialmente, l'atteso ritorno dei Cusumaniani all'interno della maggioranza. Stando a quanto si apprende, le parti in causa hanno ristabilito (e da tempo) un contatto che, sulla base dei desiderata di Italia Viva, avrebbero già dovuto dare i frutti di un rientro di loro assessori all'interno della giunta. Il sindaco avrebbe chiesto qualche settimana di tempo per trovare la quadratura del cerchio, per ragioni di tipo diverso, sia quelle legate alle scadenze politico-amministrative, sia quelle di natura strettamente personale. Fatto sta che, comunque, la stessa ultima seduta del Consiglio comunale ha visto la diserzione (che ai più è apparsa strategica) dei tre esponenti del gruppo politico che si intesta a Nuccio Cusumano. Un fronte politico, quello del centro sinistra, che sembra essersi ricompattato, dopo il dibattito (che ormai sembra che risalga alla preistoria) su una possibile mozione di sfiducia, quella che ha visto nei giorni scorsi intervenire nel dibattito Fabrizio Di Paola con dichiarazioni a cui è seguito uno scontro al fulmicotone, dopo che l'ex sindaco ha dichiarato che Nuccio Cusumano aveva impegnato i suoi a votare la sfiducia, con la susseguente indignata smentita da parte del gruppo di Italia Viva, che ha accusato Di Paola di caduta di stile. Di Paola ha consegnato alla sua pagina facebook una controreplica, in cui conferma la sua tesi, facendo notare quella che definisce “l’incoerenza di chi dapprima lamenta di essere stato confinato in un sottoscala e poi vuole garantire il consolidamento della maggioranza al centro ed a sinistra, magari per tornare in Giunta. “Facciano pure”, dice Fabrizio Di Paola, preoccupato che nel frattempo la città sprofonda nell'improvvisazione amministrativa. Ma per un'intesa politica che potrebbe rinsaldarsi, Francesca Valenti ha altre gatte da pelare. Una di queste riguarda Alberto Sabella. Neanche lui si è presentato all'ultima seduta consiliare. Chiede, l'ex assessore, il rispetto degli accordi all'interno del suo gruppo politico, quelli che stabilivano un avvicendamento tra le due componenti (Cimino da una parte, Cascio dall'altra) all'interno dell'amministrazione. E in tutto questo bailamme c'è anche Paolo Mandracchia, che continua ad attaccare l'amministrazione di cui aveva fatto parte, dimostrando ancora di non avere digerito la sua estromissione avvenuta ormai due anni fa. L'ultimo tema è stato quello dei rifiuti, da lui gestito al tempo in cui era assessore, in un ambito nel quale Mandracchia ha rivelato in buona sostanza di avere avuto come avversari i vertici di Sogeir, a partire da Enzo Marinello, che il sindaco – stando a quanto riferito dallo stesso Mandracchia – ascoltava più di quanto ascoltasse lui.