In attesa che la gestione dell'acqua torni ad essere pubblica (e si nota come questo procedimento, aldilà dei desiderata annunciati sia particolarmente tortuoso), l'Assemblea Territoriale Idrica di Agrigento ha recepito, lo scorso giugno, una delibera dell'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente risalente al 2017. Il provvedimento in questione sancisce un nuovo sistema tariffario idrico che prevede una fascia unica di consumo basata sul numero dei componenti del nucleo familiare, e non più tariffe calcolate su tre fasce distinte. Il nuovo sistema tariffario idrico sarà applicato retroattivamente, già a partire dal primo agosto 2018.
A segnalare il fatto alla nostra emittente è stato un telespettatore, che si chiama Dario Lucenti, e che si è premurato di scrivere una lettera al presidente e ai componenti dell'ARERA (l'autorità in questione), facendo notare che il ritardo da parte dell'ATI nel recepimento del nuovo sistema tariffario (che arriva dopo oltre tre anni) rischia di generare un impatto nelle famiglie che il signor Lucenti definisce “catastrofico” sull'importo delle prossime bollette di conguaglio.
Nel fare un resoconto dettagliato dei fatti che hanno visto Girgenti Acque destinataria dell'interdittiva antimafia, il cittadino invoca così nei confronti dell'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente una funzione di difesa dei consumatori, attraverso una deroga al nuovo sistema tariffario imposto agli utenti, al fine di consentire, di fronte ad una gestione del Servizio Idrico Integrato che in provincia di Agrigento è assolutamente atipica, almeno un processo di gradualità e di progressività dei ricalcoli, che vengano spalmati nel tempo, garantendo in tal modo una transizione morbida in termini di impatto di spesa. Sullo sfondo c'è una realtà tutta da regolarizzare, con troppe utenze idriche sprovviste di misuratore in larga parte del territorio provinciale, i cui titolari pagano un corrispettivo simbolico per i servizi di acqua, fognatura e depurazione, così come c'è ancora una larghissima quota di utenze non volturate, intestate ad anziani deceduti, che però alimentano nuclei familiari anagraficamente con un solo componente mentre, invece, quella utenza corrisponde ad un servizio erogato a famiglie numerose. Insomma: si rischia una sperequazione incalcolabile. Il ricalcolo tariffario rischia così di trasformarsi in una vera e propria batosta, tanto più che di questi cambiamenti tariffari non era stata data notizia. Al presidente dell' Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente il signor Lucenti chiede di dare il tempo agli utenti per effettuare gli aggiustamenti e gli aggiornamenti presso il proprio comune di residenza, al fine di rientrare in un inquadramento tariffario che sia corretto, rendendo la nuova articolazione tariffaria socialmente equa e calmierata.