E' così che il sindaco di Castelvetrano Felice Errante commenta l'arrivo nel suo Comune degli ispettori inviati dal Ministero dell'Interno e nominati dal Prefetto di Trapani per un controllo di tutti gli amministrativi, determine, delibere, gare d'appalto, affidamento di lavori e servizi, al fine di verificare l'eventuale sussistenza di collegamenti, diretti o indiretti, tra l'ente Comune e la criminalità organizzata. Commissione Prefettizia che si è insediata ieri mattina in una stanza del palazzo municipale di Castelvetrano. Dapprima il caso del consigliere Lillo Giambalvo, prima arrestato e sospeso dal Consiglio comunale, poi assolto in primo grado e reintegrato al suo posto. Vicenda da cui scaturirono le dimissioni in massa dei consiglieri comunali, di fronte al rifiuto di Giambalvo di dimettersi, l'autoscioglimento del Consiglio e l'arrivo del commissario, l'ex procuratore di Palermo Francesco Messineo. Poi l'operazione “Ebano” con avvisi di garanzia per abuso d'ufficio nei confronti di due dipendenti dell'ufficio tecnico del Comune che sarebbero stati punto di riferimento per alcuni imprenditori locali. Infine, alcuni mesi fa, un'altra vicenda giudiziaria che ha sfiorato ancora una volta il Comune, ossia il sequesto di beni agli imprenditori Marco ed Enrico Adamo, padre e figlio, con quest'ultimo che è stato consigliere comunale nell'attuale consiliatura, eletto nel 2012 in una delle liste a sostegno di Errante. Vicende che hanno dunque indotto il Ministero ad avviare le opportune verifiche. E nel dirsi certo che, al momento, non ci sono elementi che possano portare ad ipotizzare un rinvio delle elezioni amministrative di giugno, il sindaco Errante ammette: “Sì, le vicende giudiziarie che hanno riguardato il mio Comune in questi anni hanno inciso eccome sulla mia decisione, maturata diversi mesi fa, di non ricandidarmi alle prossime amministrative”.