la vicenda del commissariamento dell’Ati generata dalla mancata approvazione dello statuto dell’Azienda Speciale Consortile da parte di una quindicina di comuni agrigentini, tra questi Sciacca. Sono le dichiarazioni rilasciate sabato scorso al nostro telegiornale dal sindaco Francesca Valenti ad essere oggi contestate dall’opposizione .
Il sindaco di Sciacca continua a mistificare la realtà dei fatti e a mettere in atto il solito scaricabarile, scrivono in un comunicato stampa Bono, Milioti, Caracappa, Maglienti, Cognata, Monte, Bentivegna, Santangelo e Deliberto, accusando il Consiglio di aver perso tempo e di non avere deciso nel corso della seduta del 4 agosto scorso. A questo punto, aggiungono, è necessario ristabilire la verità, a partire dal fatto che la proposta di delibera di statuto dell’azienda consortile è stata trasmessa ai consiglieri comunali il 23 di giugno, quando la scadenza era il 31 di maggio. Dopo il parere della commissione, che ha 30 giorni di tempo, evidenzia ancora l’opposizione, il punto è stato inserito all’ordine del giorno della seduta del 3 di agosto. Seppur vero che tale data è stata chiesta dai consiglieri, aggiungono dall’opposizione, è appena il caso di ricordare che è il Presidente a convocare il consiglio comunale.
Nel merito della questione, poi, evidenziano che nessun consigliere ha manifestato dissenso verso la gestione pubblica dell’acqua. Sì è chiesto, puntualizzano, il rispetto delle prerogative del consiglio comunale in relazione al fatto che è il Testo Unico delle Società Partecipate a prevedere che l’atto di costituzione sia supportato dal piano finanziario.
Insomma, i consiglieri di centrodestra e l’indipendente Deliberto respingono in toto l’accusa di avere remato contro, di aver ritardato l’approvazione dell’atto o di essere contrari alla gestione pubblica dell’acqua. Il sindaco, ribattono, ancora una volta ha mistificato la realtà per nascondere le proprie responsabilità. Sostengono, infatti, che avrebbe potuto portare l’atto deliberativo ad aprile consentendo così al consiglio comunale di avere tutto il tempo per trattarlo con calma, come accaduto in tutti quei comuni che lo hanno già approvato. Centrodestra che, infine, ricorda come durante la seduta consiliare della scorsa settimana, il capogruppo del Partito Democratico abbia detto di non essere contrario al rinvio e abbia anzi avviato una trattativa sulla data in cui tornare a trattare la questione.