approvato in giunta e ora al vaglio dei revisori dei conti (poi dovrà approdare in Commissione Bilancio e, infine, all'esame dell'aula) ha dovuto ammettere di essere un ente strutturalmente deficitario. Tecnicamente significa che ci si trova sull'orlo del pre-dissesto finanziario. A generare questa condizione è stato il mancato raggiungimento del parametro riguardante la sostenibilità di un disavanzo (rispetto all'anno precedente) superiore all'1,20%. La conseguenza immediata di questa condizione è l'accensione su Sciacca delle luci dei riflettori dei controlli da parte del ministero degli Interni in materia di dotazioni organiche e assunzioni ma anche sulla necessità di coprire (evidentemente attraverso la certezza delle riscossioni) i costi dei servizi. Va da sé che, a questo punto, chi sperava che (per dirne una) la TARI (la tassa sui rifiuti) potesse non essere ritoccata quasi certamente rimarrà deluso. Un aumento sarà inevitabile anche perché, i costi in più che si stanno sostenendo a seguito dell'ultima emergenza, dovranno essere recuperati. Il punto centrale è che la metà dei contribuenti (magari pure lamentandosi dei disservizi) la tassa non la paga, e allora se proprio l'aumento sarà inevitabile sarà anche fondamentale far pagare quelli che non pagano. Ma intanto sulla questione del comune strutturalmente deficitario c'è oggi una presa di posizione da parte di Giuseppe Milioti e Calogero Bono, rispettivamente presidente e vicepresidente della commissione consiliare Bilancio e finanze. I quali fanno notare che da diverso tempo affermano che i conti del comune di Sciacca sono in peggioramento.
Aggiungono, i due consiglieri, che il comune di Sciacca non era stato mai dichiarato "Ente Strutturalmente Deficitario". "Eppure - fanno notare - il Sindaco Valenti si era presentata all’elettorato come esperta di dinamiche di bilancio, assumendo tale delega. Chiedono che si tenga conto del fatto che il Consuntivo 2019 è il terzo consecutivo che si chiude con un disavanzo da ripianare, l'ultimo ammonta a 237 mila euro. Bono e Milioti poi citano il fascicolo istruttorio aperto dalla Corte dei Conti a carico del comune di Sciacca sulle misure considerate evidentemente non tempestive su parametri di deficitarietà, quote di disavanzo, crediti da riscuotere e debiti fuori bilancio. Per i consiglieri di opposizione siamo di fronte al concentrato di quello che definiscono "un ulteriore fallimento del Sindaco Valenti", accusata di avere rimesso le deleghe finanziarie a uno dei tanti nuovi assessori forse dopo avere ammesso le sue mancanze. Situazione che per Milioti e Bono sarebbe in controtendenza con la precedente amministrazione Di Paola, che nei complessivi 5 anni si era caratterizzate fra le altre cose per una attività di risanamento dei conti del comune.
A questo punto il presidente e il vicepresidente della commissione Bilancio e finanze chiedono all'amministrazione comunale di prendere atto delle condizioni di pre-dissesto (che altro non è una procedura che i comuni in crisi strutturale possono mettere in atto). E per evitare il dissesto vero e proprio bisogna puntare su un piano di riequilibrio pluriennale che può essere assistito dallo Stato. In ogni caso Bono e Milioti chiedono un dibattito in Consiglio comunale sulla reale situazione finanziaria del comune che, secondo loro, sarebbe stata "tenuta intenzionalmente nascosta".