Automobilista che è stato fermato nell’ambito di un servizio di controllo del territorio da parte della polizia stradale di Sciacca, l’uomo si era appena liberato di rifiuti non pericolosi, sul ciglio della strada, e il gesto incivile, volendo usare un eufemismo, gli è costato 600 euro di sanzione. Continuano senza battuta di arresto i gesti di chi si disfa della spazzatura in pratica dove gli capita, non solo nelle periferie e nelle aree dove prima insistevano i cassonetti di prossimità, ma ovunque. E i cigli delle strade periferiche della città e dell’hinterland ne sono prova con sacchetti si spazzatura lasciati in ogni dove. La sanzione comminata all’incivile di turno è sicuramente la strada da cui passa la crescita di una comunità.
Resta purtroppo critica la situazione nelle periferie. A testimoniarlo sono le foto, che anche oggi giungono da alcuni cittadini alla nostra redazione. E’ il caso della contrada San Calogero, dove i residenti si sono premurati di affiggere un cartello che indica l’ecocalendario da rispettare per conferire i rifiuti presso la postazione dell’ecobus. Ma niente. C’è chi continua imperterrito a non rispettare le regole e a portare la spazzatura indifferenziata e lasciarla sulla strada.
A Raganella di giorno in giorno la discarica, atavico e decennale problema di quella contrada, continua ad espandersi, e se la bonifica è indispensabile per i residenti costretti a respirare l’aria malsana dei rifiuti abbandonati al caldo da giorni, resta ormai indefettibile il pugno duro dei controlli.
Chiudiamo le segnalazioni occupandoci di degrado. E’ quello che da giorni ci viene segnalato nel parcheggio Catusi, dove alla nostra redazione, alcuni cittadini denunciano le condizioni della pavimentazione, saltata e distrutta in alcuni punti e la sporcizia e lo stato generale di abbandono che regna nell’area, poco interessata dalla pulizia di operatori ecologici.
Usa il termine abbandono anche una residente di vicolo Consiglio, nella zona della Marina, cittadina che da due mesi chiede al gestore idrico che lo scavo effettuato venga definitivamente chiuso. Decine le chiamate fatte al gestore e al comune che ad oggi non hanno avuto ancora esito, mentre in piena estate i residenti sono costretti a vivere chiusi in casa con il terrore che i topi, che fuoriescono indisturbati dallo scavo ancora scoperto, invadano le loro case.