sono a rischio sia gli stipendi dei dipendenti sia i Comuni che andrebbero verso il dissesto finanziario.
E' questo l'appello, ma anche la minaccia, dell'assessore regionale all'economia Alessandro Baccei ai colleghi deputati dell'Assemblea Regionale Siciliana che continuano ad assentarsi in massa durante le convocazioni. L'ultima norma approvata dall'ARS, ossia la Finanziaria, risale allo scorso 29 aprile. Da allora ad oggi i deputati regionali hanno lavorato, si fa per dire, soltanto 13 ore e 36 minuti. Una sorta di record negativa. 6 mila i dipendenti che rischiano di rimanere senza stipendio se i documenti contabili non saranno approvati in tempo.
Una questione che, alla vigilia delle prossime elezioni regionali, rischia di diventare un boomerang. Il presidente dell'ARS Giovanni Ardizzone non sa più a che santo votarsi, mentre Baccei fa l'elenco dei fondi che restano bloccati senza l'approvazione di rendiconto e assestamento: 70 milioni di euro da spartire alle ex Province, 40 milioni per i Comuni, 40 milioni per i Forestali, 105 milioni per le aliquote Irpef dal 2019. Tutto inutile se la maggioranza non riesce a garantire il numero legale. L'ARS è stata riconvocata per martedì 8 agosto ed è durissimo l'attacco di Baccei: "E' l'ultima occasione che rimane a quei deputati della maggioranza fin qui spesso o sempre assenti dai lavori d'aula per esprimere dignitosamente il proprio ruolo e dare finalmente le risposte attese dai cittadini siciliani". Riusciranno i nostri eroi, stremati dalla calura estiva, a presentarsi in aula e votare questi documenti impellenti? Lavorare 13 ore in 3 mesi, di sicuro, li avrà spossati.