Le possibilità previste dalla legge regionale del 2015, ad opinione dell'avvocato Giuseppe Mazzarella, non sembrano poter servire all'Ati per giungere allo scoglimento del rapporto. E' questa in sintesi la conclusione alla quale è arrivato l'esperto al quale l'Assemblea Territoriale Idrica si è rivolta per un parere che, nondimeno indica le strade che potrebbero essere tentate per raggiungere tale obiettivo, ossia il riscatto, il recesso o la risoluzione per inadempienze del gestore. Quest'ultima, leggendo l'articolare parere dell'esperto, sembra essere quella sulla quale i sindaci sono chiamati a fare le proprie valutazioni, posto che sulle altre ipotesi l'avvocato Mazzarella ha esposto tutta una serie di dubbi,ma soprattutto di rischi e difficoltà.
Il riscatto, pur essendo previsto come ipotesi nel contratto suo tempo stipulato per il concedente e non per il gestore, è possibile dal momento in cui è trascorso un terzo della durata complessiva dell'accordo, non prima dei dieci anni, dunque, ma purchè sia dato preavviso di un anno e ci si sobbarchi una equa indennità nei confronti del gestore.
Questa strada potrebbe essere percorsa, scrive l'avvocato Mazzarella, dal 27 novembre del 2017, data a partire dalla quale verrebbero a maturare i dieci anni, purchè l'ATI dia adeguata comunicazione a Girgenti Acque.
Anche l'ipotesi legata all'articolo 12 della legge regionale del 2015 viene analizzata dall'esperto. E' quella che prevedeva la costituzione di una commissione tecnica con il compito di verificare eventuali inadempienze da parte del gestore e stilare una relazione contenente la proposta di risoluzione anticipata da sottoporre alla valutazione del presidente della Regione. Per l'avvocato Mazzarella l'Ati avrebbe dovuto eventualmente percorrerla sin dal suo insediamento.
Nel parere vengono evidenziati tutta una serie di rischi a carico del concedente e su tutti spiccano, da un lato quelli economici, dall'altro quelli legati alla necessità di avere pronto quello che abbiamo in questi giorni definito il “piano b” per quei comuni che non hanno mai gestito direttamente il servizio idrico. Insomma arrivare a chiudere il rapporto con Girgenti Acque, quale che sia la strada che eventualmente si deciderà di percorrere, comporta per la città di Sciacca l'esigenza di avere le idee chiare su chi e come dovrà, in alternativa, gestire il servizio idrico integrato in città.
L'avvocato Mazzarella evidenzia un aspetto importante, previsto nel contratto, ossia l'obbligo per Girgenti Acque di continuare ad assicurare il servizio fino a quando non avviene il passaggio al nuovo gestore, pubblico o privato che sia, ma è chiaro, aggiunge, che nella fase transitoria potrebbero registrarsi notevoli problemi nella continuità e qualità del servizio. Insomma, è chiaro che Girgenti Acque non uscirebbe di scena senza colpo ferire e, a tal proposito, pare sia pronto un dossier sulle inadempienze che il gestore privato intenderebbe addebitare al comune di Sciacca. La fase è delicata e si affilano le armi. Il parere dell' esperto consultato dall'Assemblea Territoriale Idrica è stato depositato, ma la patata bollente è tutta nelle mani dei sindaci.