confermativo sul cosiddetto taglio dei parlamentari italiani. Si voterà domenica 20 settembre dalle 07.00 alle 23.00 e lunedì 21 settembre dalle 07.00 alle 15.00. Oggetto del referendum è la conferma della legge di revisione costituzionale che prevede il taglio di 345 poltrone in Parlamento, precisamente di 115 senatori e 230 deputati. Se vince il “Sì” verrà approvata la legge sul taglio dei parlamentari già approvata, mentre se vince il “No” resta l’assetto attualmente in vigore con 945 parlamentari in totale. Il referendum sul taglio dei parlamentari riguarda anche la Circoscrizione estero: qui i deputati passerebbero da 12 ad 8 e i senatori da 6 a 4.
Il referendum è stato già rinviato di qualche mese a causa dell'emergenza coronavirus. Inizialmente, infatti, era stato indetto per il 29 marzo, poi spostato a causa del lockdown. Le votazioni del 20 e 21 settembre si terranno seguendo rigidamente i protocolli nazionali di prevenzione e protezione dal coronavirus, ossia distanziamento sociale, obbligo di mascherina e sanificazione delle mani prima di entrare nel seggio. A Sciacca sono stati già sorteggiati e nominati nei giorni scorsi gli scrutatori che comporranno i seggi elettorali. L'elenco è consultabile sul sito del Comune di Sciacca.
Quello per cui si andrà a votare è un referendum costituzionale o confermativo, per il quale non è previsto il raggiungimento di un quorum. Vince, insomma, chi prende più voti. I sostenitori del “Si”, come motivazione, fanno leva, soprattutto, sul risparmio economico a cui il taglio condurrebbe, per il quale si parla di circa 100 milioni di euro all'anno; quelli del “No”, invece, intendono difendere la rappresentatività dei territori e chiedono di tagliare stipendi e privilegi, che resterebbero invariati, più che il numero di deputati e senatori. Se il Referendum passa, per esempio e conti alla mano, la Sicilia sarebbe la Regione meno rappresentata d'Italia in Parlamento.