almeno questo sembra l’orientamento del Governo Regionale che ha convocato per domani una riunione con l’amministrazione comunale, e l’associazione Sciacca Terme Rinasce torna a dire la sua, ossia a proporre il frazionamento dell’intero patrimonio con diverse gare per ciascuna delle strutture.
E’ necessario prendere atto del mancato interesse imprenditoriale alla gestione dell’intero complesso termale di Sciacca, dichiara il presidente Carmelo Sciumè ricordando come sia andato deserto anche il bando scaduto nello scorse mese di luglio. Probabilmente, sostiene Sciacca Terme Rinasce, le condizioni di degrado cui l’incuria e il disinteresse dei vari livelli di governo hanno ridotto le terme di Sciacca, oltre alla mancanza di certezza sui beni da conferire alla gestione, hanno influito nel mancato interesse da parte dei privati.
Sciacca Terme Rinasce ritiene che la strada da perseguire sia quella non di un unico bando, ma di tante, diverse gare per ciascuna delle strutture , allo scopo anche di consentire la partecipazione ad imprenditori locali o giovani professionisti che, anche in forma cooperativistica, vogliono investire su questa importante risorsa della città .
Un frazionamento del patrimonio termale di Sciacca che per ognuna delle strutture (ricettive, sanitarie e ludiche) preveda un bando ad evidenza pubblica, per un periodo non inferiore a trenta anni e sempre con il sistema di una moratoria sui canoni, ma con investimenti in ristrutturazioni che possano avere una ragionevole e sostenibile durata di ammortamento e garantire occupazione e crescita economica. Questa la proposta dell’associazione Sciacca Terme Rinasce che torna anche a ribadire la disponibilità ad un confronto con tutte le componenti politiche , amministrative, sindacali e le associazioni che hanno a cuore la vicenda termale.