atteso da circa 30 anni le opinioni continuano a rimanere discordanti. E’ la sezione saccense di Italia Nostra oggi a esprimere compiacimento per le modifiche,
precisazioni ed integrazioni rassegnate dal Consiglio Regionale dell’ Urbanistica in quanto riconducibili alle direttive espresse dal Consiglio Comunale in carica nel 1994.
Per Italia Nostra, si è evitato così un nefasto e scriteriato consumo di suolo con la realizzazione di nuove zone C, conseguenza di una errata previsione demografica, che avrebbe causato la cementificazione di tutta la fascia costiera del territorio di Sciacca . Insomma, per Italia Nostra, l’intervento del Consiglio Regionale Urbanistica risulta provvidenziale e rilancia, nello stesso tempo, il concetto generale di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente che dovrebbe essere la direttiva madre per il futuro urbanistico della città.
Negli ultimi giorni il dibattito non riguarda solo il piano regolatore generale, ma anche il piano urbano della mobilità sostenibile, altro strumento di pianificazione importante del quale la città si è dotata dal 2017. Ieri l’ingegnere Mario Di Giovanna, che ha fatto parte del gruppo di progettazione, ha sostanzialmente denunciato come il Pums sia chiuso cassetti dal comune da anni e si siano persi importanti finanziamenti, soprattutto perché, ha asserito, non è stato calato nel Piano Regolatore Generale. Responsabilità che il professionista saccense ha addebitato alle amministrazioni Di Paola e Valenti.
L’ex sindaco ha oggi reagito sostenendo che si tratta di dichiarazioni totalmente destituite di fondamento.
La procedura per l’adozione e poi per l’approvazione del PUMS, dichiara Fabrizio Di Paola, ha seguito le linee guida normativamente previste ed oggi è uno strumento a disposizione dell’Amministrazione ed assolutamente operativo ed efficace. L’ex sindaco ha ricordato i vari passaggi, a partire dal 2015 fino ad arrivare al 2017, ossia all’approvazione definitiva del piano da parte Consiglio Comunale di Sciacca. Va evidenziato, aggiunge l’ex sindaco Di Paola, che proprio l’Ing. Di Giovanna, quale rappresentante del gruppo di progettisti, fu presente in quella seduta, intervenne e condivise il percorso che si stava seguendo.
Dai vari passaggi consumati, evidenzia ancora Fabrizio Di Paola, emerge inequivocabilmente che il PUMS è uno strumento di pianificazione in tema di mobilità per la città e che il suo iter di formazione si è sovrapposto con quello del PRG e, infatti, sia gli Uffici, le rappresentanze politiche del Comune ed i progettisti del PRG, che la Regione Siciliana hanno compiuto un confronto ravvicinato tra i due documenti ed hanno attestato che le azioni del PUMS sono coerenti ed in linea con gli interventi del PRG. Di più, l’ex sindaco evidenzia che il PUMS in quanto tale non va formalmente calato nel PRG, né costituisce un allegato necessario , ma qualora dovessero esserci interventi in variante al PRG, il singolo intervento progettuale dovrà seguire l’ulteriore iter di approvazione. Esigenza che dall’approvazione del piano, a febbraio del 2017 alla fine del mio mandato, ossia giugno dello stesso anno, non si è presentata, aggiunge Fabrizio Di Paola, respingendo così quelle che ritiene siano state false ed infondate responsabilità politiche alla sua amministrazione addebitate.