Nel dettaglio, 264 comuni vengono commissariati per la mancata approvazione del rendiconto 2016 che andavano esitati entro il 30 aprile ed altri 184, invece, per non aver approvato il bilancio preventivo 2017 che andava approvato entro il 31 marzo. Diversi i comuni agrigentini commissariati, tra cui Sciacca. Stando ai dettami della Regione, per ridurre i costi, ogni funzionario dovrà gestire più enti locali e accelerare l'approvazione del documento contabile. In sostanza, ci sono solo 13 commissari che dovranno spartirsi 20 – 25 comuni a testa. Per ogni atto fatto approvare, i commissari avranno tra i 200 ed i 500 euro a testa a seconda del numero di abitanti del singolo comune.
Per l'assessore Luisa Lantieri non c'erano alternative al commissariamento degli enti inadempienti: "ci siamo semplicemente attenuti alle norme vigenti" ha detto. Ma l'ANCI Sicilia, l'associazione che riunisce i comuni siciliani, non ci sta: "la colpa della mancata approvazione dei bilanci è di quella stessa Regione che adesso ci invia i commissari". La Regione ha ridotto i trasferimenti verso gli enti locali e ritarda l'assegnazione di taluni finanziamenti. Si tratta di assegnazioni per 340 milioni di euro ed investimenti per 115 milioni di euro.
Si attendono, inoltre, risorse per l'assistenza ai disabili gravi e per i precari. L'ANCI, infine, si pone in difesa di quei Comuni in cui si sono tenute da poco le elezioni come a Sciacca: "in 140 comuni solo poche settimane fa si sono tenute le elezioni amministrative con il rinnovo di sindaci e consigli comunali e con il conseguente avvio degli adempimenti di natura organizzativa e procedurale". Il problema più grave è che l'avvio della procedura di commissariamento, per la stragrande maggioranza dei comuni, comporta il rischio di decadenza del Consiglio comunale, cosa lo scorso anno avvenuta in 7 comuni siciliani. Una patata bollente che molti cercheranno di evitare a tutti i costi.