Per avere negato la concessione edilizia per l'utilizzo di un terreno privato dove realizzare una stazione di carburanti Tamoil (in via Verona),
il comune di Sciacca è stato condannato dal CGA di Palermo. Nell'accertare il principio della "colpa grave" da parte dell'ente, i giudici amministrativi hanno disposto un risarcimento di circa 40mila euro a favore dei proprietari del terreno in questione. Nel 2004 l'area era stata messa a disposizione della società petrolifera, che qui avrebbe dovuto realizzare un impianto, dopo essere stata costretta a lasciare l'area della storica stazione di servizio di Porta Palermo. Tuttavia, malgrado il via libera dell'assessorato regionale all'Industria e l'originaria autorizzazione comunale (da cui scaturì il pagamento dei relativi oneri di urbanizzazione da parte della compagnia), nel 2006, inaspettatamente il comune revocò la concessione. Ne è scaturito un lungo contenzioso, con gli avvocati Gigi Rubino e Giuseppe Impiduglia, a cui i proprietari del terreno si sono rivolti, hanno evidenziato in sede giudiziaria "l'illegittimità degli atti adottati dal comune". I proprietari del terreno hanno lamentato, in particolare, di avere subito un danno per effetto degli atti e della condotta tenuta dall'ente, accusato "di essersi ostinato per anni ad impedire, ritardare ed ostacolare senza alcuna ragione la realizzazione della stazione di carburanti, scoraggiando l'investimento e l'attuazione della concessione". Una vicenda