anche in provincia di Agrigento al centro ieri pomeriggio della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza, presieduto dal Prefetto, che era stata chiesta dal sindaco di Sciacca a fronte della situazione particolare in cui si trova la città da poco più di un mese.
Sciacca, con circa 50 attuali positivi, è il comune agrigentino travolto anche dalla seconda ondata di contagi e il prefetto ha confermato al sindaco Valenti che “siamo sotto osservazione”, c’è una particolare attenzione a fronte di numeri che crescono giornalmente. Alla riunione, che si è svolta in videoconferenza, hanno partecipato anche i sindaci di altri comuni in cui i contagi destano preoccupazione, Licata e Aragona, ad esempio.
Ovviamente è stata ribadita la necessità di far rispettare le misure fin qui adottate, non solo dal sindaco Valenti nell’ordinanza di alcune settimane fa, ma anche i recenti provvedimenti del governo, a cominciare dall’obbligo delle mascherine sia al chiuso, sia all’aperto.
Sui controlli, il sindaco di Sciacca ha fatto presente le difficoltà oggettive della Polizia Municipale, ma anche delle altre forze dell’ordine presenti nel territorio ed ha chiesto al prefetto, così come previsto dal governo nazionale, un supporto da parte dei militari.
Si esclude al momento ogni ipotesi di “zona rossa”, ma certamente Sciacca rimane un comune sotto stretta osservazione da parte delle autorità provinciali e regionali. La riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza, vista la presenza del direttore generale dell’ASP Mario Zappia, è stata anche l’occasione per affrontare la questione dell’ospedale di Sciacca, dopo l’incremento dei posti letto Covid che negli ultimi giorni ha fatto tornare l’allarme in città sull’ospedale misto.
Il manager dell’Azienda Sanitaria Provinciale ha dichiarato che il “Giovanni Paolo II” non sarà un ospedale Covid, confermando però che i posti letto riservati ai pazienti positivi al Coronavirus ci sono e continueranno ad esserci, così come in tutti gli ospedali della provincia e della regione. La struttura di riferimento nel territorio sarà però il Fratelli Parlapiano di Ribera, con circa 50 posti letto Covid che saranno attivati entro questo mese, secondo quanto dichiarato dal direttore generale dell’ASP di Agrigento.