C'è ancora chi si indigna e che difronte tanto degrado non resta indifferente. Accade ai Molinelli, nell'area attorno alle omonime piscine, zona meglio nota ai più come “circuito” dove buona parte del perimetro è delimitato da sacchetti di spazzatura, c'è di tutto, anche mobili. Un fenomeno che è praticamente diventato inarrestabile e che sfugge al controllo. Chi va a fare sport da quelle parti trova disseminati sulla piazzola di sosta e lungo il circuito sacchetti spazzatura di rifiuti, differenziati e indifferenziati. Sacchetti che puntualmente sono mira dei randagi della zona che diffondono i rifiuti ovunque. Non va meglio altrove. Quello di zona Molinelli è lo stesso scenario che si può raccontare in qualsiasi periferia della città, ma anche al porto, dove solo due giorni fa una discarica è stata incendiata. Chi non riesce ad adeguarsi alla differenziata, sia molto probabilmente perchè non paga il servizio e la relativa tassa, regala (si fa per dire) alla comunità il doppio danno. Non solo non paga il servizio ma contribuisce affinchè quest'ultimo costi sempre di più alle tasche di chi paga regolarmente le tasse, le aree periferiche trasformate in discariche infatti, per essere bonificate comportano un aggravio di costi al comune e dunque ai soliti noti cittadini che pagano.
E' bastato che passasse la carovana rosa del Giro d'Italia per vedere ricomparire i primi sacchetti della spazzatura nelle ben due note discariche della Bordea. Discariche bonificate grazie al passaggio dalle nostre parti dell'evento sportivo, che puntualmente, e purtroppo era quello che si sapeva, alcuni incivili continuano ad alimentare. Le foto inviate alla nostra redazione sono solo di questa mattina e nei giorni scorsi gli operai della ditta Sea Bono, hanno provveduto di loro iniziativa a portare via i sacchetti che trovano all'arrivo dell'ecobus ogni mattina. Insomma non è mai finita e non finirà, se non si fanno controlli e multe a tappeto, se non si incide fortemente sulla totale assenza di civiltà e rispetto dei luoghi in capo ancora a troppe persone.
Non se ne esce diversamente. Lo scempio, che per fortuna i ciclisti non hanno visto, è lungo le bretelle, con spazzatura sparsa dai randagi che invade le piazzole di sosta e ogni dove si possa immaginare. Una rassegna raccapricciante di ogni genere di rifiuto, plastica, oggetti ingombranti, sedie, cuscini, spesso sacchi che sono evidentemente resti di “schiticchi” e feste che taluni fanno nelle loro case di periferia, attenti a lasciare pulita e ordinata la propria abitazione per poi abbandonare la spazzatura nel primo angolo della strada che capita, senza poter aspettare il giorno successivo e lasciare presso l'isola ecologica o all'ecobus di turno, la spazzatura prodotta la sera prima.
E' inutile additare questa o quella amministrazione, se poi si continua a tenere pulitissimo il proprio orticello e a sporcare quello del vicino.
Chi ne esce sconfitta ne è solo la città i cui abitanti sono ancora troppo privi del concetto di cittadinanza.