Risultato delle analisi ancora una volta impietoso: la classificazione infatti ricade tra i mari “fortemente inquinati”. Non è certo una notizia, per noi, intendiamoci. Eppure anni fa, quando fu consegnato il depuratore comunale, si pensava (o ci si illuse) che prima o poi il mare di Sciacca sarebbe diventato da Bandiera blu. Così non è stato, così non è tuttora. E non può certamente rallegrare il fatto che la situazione in tutta la Sicilia sia piuttosto critica. Al punto tale da avere indotto quelli di Goletta Verde a intitolare “Mare Monstrum” il dossier di quest'anno sullo stato della balneabilità in Sicilia, ma anche nel resto d'Italia. Sotto la lente d'ingrandimento è finita essenzialmente l'efficienza (o, per meglio dire, l'inefficienza) degli impianti di depurazione, con ben diciassette punti su venticinque contenenti cariche batteriche elevate. Quello che ne è venuto fuori è un autentico nervo scoperto dal punto di vista ambientale. Pur con qualche lodevole eccezione. È il caso del punto di prelievo allo scarico del depuratore di Marinella di Selinunte, le cui acque esaminate da Legambiente per la prima volta hanno rivelato dati entro i limiti. Dunque, evidentemente, da qualche parte i depuratori funzionano. Come a Menfi, che non certo per caso ogni anno inanella Bandiera blu a ripetizione. Nel mirino di Legambiente ci sono sempre canali, foci di fiumi e torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. Una situazione che per la più famosa associazione ambientalista italiana, la prima che con Goletta Verde varò una campagna di campionamento a tappeto delle coste italiane, non è più tollerabile. “Anche quest’anno – ha detto infatti Serena Carpentieri, responsabile delle campagne di Legambiente - registriamo dati tutt’altro che positivi lungo le coste siciliane, ed è nostro dovere evidenziare per l’ennesima volta le criticità ancora presenti nei ei sistemi depurativi di questa regione”. Questione per la quale l'Italia è anche sotto procedura d'infrazione da parte dell'Unione Europea. Un problema che ha anche registrato una raffica di esposti presentati da Legambiente alle Capitanerie di porto. Il dato che viene fuori dal punto di prelievo allo Stazzone, ovviamente, è una mazzata per ogni politica turistica del territorio. Si sa che a Sciacca ci sono, per fortuna, isole felici dal punto di vista ambientale. Ma fin quando ci saranno punti fortemente inquinati, ogni considerazione residua risulta superflua.