di ieri del Consiglio comunale di bocciare il Rendiconto finanziario del 2019. Insomma: il primo cittadino considera già conclusa (anticipatamente) la consiliatura eletta insieme a lei nel 2017. Bocciatura del Consuntivo determinata dalla decisiva astensione di Paolo Mandracchia (che di fatto ha vanificato la decisione dei tre Cusumaniani di votare a favore, evidentemente perché per tutto lo scorso anno avevano sostenuto l'amministrazione). Il commissario ad acta adesso dovrebbe avviare le procedure dello scioglimento del Consiglio. Sarà il presidente della Regione a firmare l'eventuale relativo decreto. Se, infatti, la prima cittadina è certa che siamo dinanzi all'epilogo, c'è chi sostiene che il commissario ad acta, che si chiama Enzo Abbinanti, malgrado la scadenza del 28 ottobre fosse stata oggetto di formale diffida da parte sua, potrebbe anche prendere in considerazione la pregiudiziale proposta dal centrodestra con la quale si chiedeva all'amministrazione di calare nel Rendiconto, ancorché a scopo informativo e non contabile, la restituzione dei 3,5 milioni di euro alla Regione nell'ambito del progetto della casa albergo per anziani. Uno scenario che potrebbe anche non apparire così improbabile, posto che non è solo a Sciacca il comune dell'Agrigentino dove la Regione ha nominato un commissario ad acta per il Consuntivo. La stessa cosa, infatti, è stata fatta anche per altri 31 comuni. È difficile immaginare uno scioglimento di massa di tutti questi consigli comunali. Difficile ma, naturalmente, non impossibile. La questione rileva comunque essenzialmente sotto un profilo politico. Malgrado l'orientamento un po' a sorpresa di ieri sera del gruppo di Italia Viva, l'amministrazione Valenti in ogni caso è reduce da una lunga fase nella quale non ha più avuto una maggioranza in aula. È anche oggetto di discussione la norma che di fatto obbliga il consigliere comunale ad approvare un punto (anche se non condiviso) perché altrimenti se ne deve andare a casa. Fatto sta che se lo scioglimento ci sarà, la Valenti rimarrà in sella fino alla fine del suo mandato. Una prospettiva senza precedenti nella storia. In tutto questo si torna a parlare perfino di mozione di sfiducia. Ma forse, ormai, stavolta è davvero tardi.