fa ricorso per esprimere la sua opinione sui recenti fatti della politica cittadina, quelli culminati nei giorni scorsi con la bocciatura del Rendiconto da parte del consiglio comunale e con il rinnovato tentativo, dopo il fallimento dell'esperienza precedente, di ricorrere alla mozione di sfiducia.
Ritiene, il sindaco di Sciacca, che la fase di emergenza sanitaria nella quale ci troviamo da mesi, avrebbe dovuto consigliare a tutti un superiore senso della misura. “E invece – osserva Francesca Valenti -, come se niente fosse, la maggioranza dei consiglieri ha deliberatamente e soprattutto consapevolmente deciso di porre fine al proprio mandato”.
Non ha dubbi, Francesca Valenti, circa il fatto che la strada della mozione di sfiducia, quella presentata da 10 consiglieri comunali, sia del tutto illegittima: “giuridicamente non esiste, il consiglio comunale è in procinto di venire sciolto, non ha più alcun potere, e questo sulla base di una scelta ben precisa che hanno fatto martedì sera”. Scelta che già nelle ore successive alla bocciatura del punto la Valenti aveva stigmatizzato, definendola il “frutto di scelte politiche che nulla hanno a che fare con la sostanza del punto contabile”. Per il sindaco, che dunque in questo frangente esprime anche un'opinione nella sua qualità di avvocato, le sentenze e le norme richiamate non hanno alcuna possibilità di essere interpretate in maniera diversa da quanto previsto per i consigli inadempienti in materia di conto consuntivo. Non è questo, in ogni caso, l'aspetto che più di altri genera amarezza nel primo cittadino. “Forse – ragiona la Valenti – durante la scorsa primavera, i consiglieri erano a casa e non hanno capito nulla, noi invece eravamo tutto il giorno fuori a cercare di risolvere i problemi concreti che la crisi sanitaria stava creando ai nostri concittadini”.
Una emergenza che non è solo sanitaria ma anche economica e che, alla luce dell'attuale curva epidemiologica, non lascia presagire nulla di buono. “Eppure – attacca Francesca Valenti – secondo coloro che vorrebbero illegittimamente sfiduciarmi, questa fase dovrebbe essere vissuta senza un'amministrazione regolarmente in carica, aggravando così ulteriormente la situazione di fragilità sociale che il Covid ha determinato. È chiaro – prosegue il sindaco - che non abbiano la benché minima idea del disastro che questo scenario genererebbe”.
Uno scontro che, dunque, è destinato ad acuirsi ulteriormente, perché i consiglieri che hanno presentato la mozione di sfiducia l'hanno fatto per azzerare entrambe le cariche elettive, e non per andare a casa soltanto loro. Ma era stato lo stesso commissario ad acta Abbinanti, nell'ultima diffida, a ricordare le conseguenze della mancata approvazione del Rendiconto. Non che ce ne fosse bisogno, intendiamoci. Ma forse alla fine la bocciatura finale del punto è stata una sorpresa per tutti, compresi coloro che lo hanno bocciato.