E' il risultato ottenuto da Ferconsumatori nei confronti di un agrigentino che, a causa della perdita del posto di lavoro, si trovava nell'impossibilità di pagare il mutuo bancario e altri finanziamenti.
La vicenda risale al 2016. Fondamentale è stata la velocità con cui il debitore ha chiesto l'intervento dell'associazione di tutela dei consumatori. Il fatto che non fosse ancora partita la procedura di pignoramento che la banca ha comunque posto in essere, infatti, ha reso possibile chiedere la rinegoziazione del debito. Ci si è avvalsi, della legge 3 del 2012, la cosiddetta "salva suicidi", che prevede la possibilità di stilare un "Piano del consumatore". Se il cittadino si trova impossibilitato, per cause che non dipendono dalla sua volontà, a pagare i debiti (come in questo caso, visto che la ditta per la quale lavorava il debitore aveva dichiarato fallimento) allora è possibile proporre un piano di rientro del debito, alternativo alla messa all'asta dell'abitazione. La cosa fondamentale, però, è dimostrare che il piano di rientro sia vantaggioso anche per i creditori (in questo caso la banca che ha erogato il mutuo).
La banca in questione, tuttavia, non ha accettato il piano proposto da Federconsumatori Agrigento, nonostante i 49 mila euro proposti fossero una cifra superiore al valore della casa venduta all'asta. La vicenda è finita in Tribunale, con il giudice che ha dato ragione al debitore difeso dall'ufficio legale di Federconsumatori Agrigento. Il risultato è che il cittadino associato a Federconsumatori ha ancora la sua abitazione e dovrà pagare 65 milqa euro in meno di debiti.
"La legge 3 del 2012 è molto chiara e non lascia dubbi a interpretazioni, evidenzia l’associazione dei consumatori. Se la banca ha ancora un vantaggio nell'accettare il piano del consumatore proposto non si può rifiutare dal farlo. Se la casa fosse andata all'asta, infatti, non solo la persona interessata e la sua famiglia avrebbero perso il tetto sotto cui vivere, ma la stessa banca avrebbe potuto recuperare meno soldi dopo la vendita all'asta. In questa vicenda la chiave del successo è stata il fatto che il debitore si è rivolto a Federconsumatori subito, ben prima che la banca iniziasse la procedura di pignoramento e messa all'asta dell'immobile.