Il medico di base di Sciacca ha combattuto strenuamente, da un letto del reparto di Malattie infettive del “Sant'Elia” di Caltanissetta, la sua battaglia contro il Coronavirus, da lui contratto nei mesi scorsi durante l'esercizio della sua professione. Sono state settimane durissime quelle che Sandullo si è lasciato dietro le spalle, in qualche frangente in condizioni cliniche piuttosto gravi, che hanno costretto i medici che lo assistevano a ricorrere all'ossigenoterapia per sostenerne la respirazione. Insomma: Sandullo se l'è passata davvero brutta, e il suo recupero non è neanche ancora del tutto completo, con condizioni di debilitazione e affaticamento che al momento continuano ad affliggerlo, anche se, per fortuna, il peggio sembra decisamente essere passato. Ieri pomeriggio Nino Sandullo ha preso il suo smartphone premurandosi di pubblicare un post in cui si è rivolto a tutti quelli che sono stati in apprensione per lui. “Dopo 38 giorni di degenza – ha scritto - posso comunicarvi che sto molto meglio, che da due giorni sono senza ossigeno e che al più presto sarò a Sciacca”. Poi il medico offre la sua testimonianza personale nella difficilissima battaglia culturale contro i cosiddetti negazionisti. Il credito professionale e umano di cui gode può benissimo sostenere il suo appello: “Vi esorto – scrive - ad osservare tutte le misure precauzionali suggerite”, mascherina, distanziamento e lavaggio delle mani. Evitate – aggiunge - assembramenti superflui, non sottovalutate questo virus, è subdolo e tanto aggressivo, e non si limita ai polmoni ma attacca tutto l’organismo, e se non adeguatamente trattato può provocare anche la morte”. C'è poi la parte dell'attacco di Nino Sandullo a chi, malgrado i tanti morti e le pressioni sugli ospedali, continua a minimizzare la portata di questa pandemia: “State attenti e rispettate le regole, e non date retta a chi dice che si tratta di una banale influenza o che il virus non esiste. Il virus esiste, invece, ed è tra noi, ed io stesso ne sono stato una vittima”. Sandullo fa ricorso infine alla saggezza degli antichi greci, quella di aristotelica memoria, nel rassicurare che questo brutto momento verrà superato, a condizione che la paura non si trasformi in panico. Una storia, quella di Nino Sandullo, rivelatrice di come questa straordinaria emergenza sanitaria abbia messo in crisi anche chi con la salute ha a che fare tutti i giorni, a partire da medici ed infermieri, categoria che nella lotta contro la pandemia ha pagato un prezzo altissimo. E gli abbracci oggi solo virtuali del medico, a breve - scrive - potranno essere di nuovo reali.