il tribunale civile di Sciacca ha condannato l’ex consigliere comunale Pippo Turco al risarcimento del danno in favore dell’ex sindaco Vito Bono nonché al pagamento di una somma alla Cassa delle Ammende e le relative spese di giudizio.
I fatti contestati risalgono al 2011. All'epoca dei fatti Turco ricopriva la carica di consigliere, e Bono quella di primo cittadino. Durante la sospensione dei lavori consiliari il consigliere comunale apostrofò Bono con epiteti del tipo “coniglio e mafioso”. Per questa vicenda Turco è stato condannato penalmente in primo e in secondo grado di giudizio, mentre la Cassazione, prendendo atto della avvenuta depenalizzazione del reato, rinviò la causa ad un giudice civile per la quantificazione del danno subito.
L’ex sindaco Vito Bono devolverà in beneficenza l’importo relativo al risarcimento ottenuto.
I legali di Bono riferiscono che il procedimento si inserisce in un contesto di continue e costanti diffamazioni proferite nel corso delle sedute consiliari durante la sindacatura Vito Bono che hanno generato diversi procedimenti penali. Recentemente, infatti, è divenuta definita la sentenza di condanna, emessa dalla I Sezione della Corte di appello di Palermo, a 3 mesi di reclusione inflitta allo stesso Pippo Turco. In questo caso la querela era scaturita dall'accusa di Turco a Vito Bono di avere accelerato il pagamento del risarcimento alla ditta Bollara nonché di aver coinvolto l’ex assessore regionale Gentile affinché venisse modificata la destinazione urbanistica dei terreni della società omonima. La Cassazione, confermando la totale ed assoluta falsità dei fatti, ha riconosciuto la consistente portata lesiva delle predette.
In tal senso verrà incardinato un nuovo procedimento per la richiesta del risarcimento dei danni subiti.