di quella incassata lo scorso anno. È questa la proiezione per la fine del 2020 per il comune di Sciacca. Un dato che è anche indicativo del sostanziale tracollo, nell'anno funesto del Covid, per l'intero settore del Turismo: migliaia di posti letto rimasti vacanti, e una delle conseguenze (oltre alle lacrime e al sangue degli albergatori) è stata anche, evidentemente, la mancata garanzia di un'entrata che, sostanzialmente, e in diverse occasioni oltretutto, ha permesso al comune di Sciacca (come anche agli altri enti dove la tassa vige) di far quadrare i conti. Nel 2019 l'imposta di soggiorno era riuscita a garantire al comune un'entrata di 850 mila euro. In anni precedenti si era avuta perfino qualcosa di più. Quest'anno invece si incassano 700 mila euro in meno. Per limitare i danni il governo centrale ha destinato ristori in favore degli enti locali per i mancati introiti dall'imposta di soggiorno 300 milioni di euro. La prima tranche da 100 milioni è già stata regolarmente erogata. E nel conto corrente del comune di Sciacca sono stati accreditati i primi 130 mila euro. Se ne aspettano altri 320 mila. Tra l'imposta pagata da chi è riuscito a fare qualche giorno di vacanza a Sciacca e gli aiuti del governo si riuscirà ad avere qualcosa come 600 mila euro, 250 mila euro in meno rispetto allo scorso anno. Meglio che niente. Il tema, come detto, non riguarda soltanto i soldi in meno che il comune incasserà. È assai più grave, infatti, la difficoltà affrontata dai proprietari di hotel, bed and breakfast, case vacanza e altri tipi di strutture dedicate all'ospitalità. Confidano anche loro, naturalmente, in un aiuto più concreto da parte dello Stato che non siano né i prestiti garantiti, né i bonus da 600 euro, né le casse integrazioni per i propri dipendenti. Il Coronavirus sta falcidiando un'intera economia, differenziandosi anche per area geografica, e tra lockdown, zone arancioni e i giustificati timori delle persone, dalle nostre parti anche il PIL del Turismo sta precipitando.