giudizio per 19 persone, una sorta di cerchio magico, accusate di aver dato vita ad una superloggia massonica occulta che avrebbe avuto il compito di influenzare ed indirizzare la vita politica e sociale di Castelvetrano. Si tratta dell'inchiesta denominata “Artesia”, che nel marzo del 2019 aveva inizialmente portato all'arresto di 27 soggetti. Gli indagati sono accusati a vario titolo di corruzione, induzione indebita, concussione, traffico di influenza illecita, truffa, falso, rivelazione segreti di ufficio e violazione della Legge Anselmi e dovranno comparire il prossimo 20 novembre davanti al gup Samuele Corso che valuterà la proposta dei pm. I legali dei principali imputati inoltre preannunciano che, in caso di rinvio a giudizio, sceglieranno di essere giudicati con il rito ordinario. Il deus ex machina sarebbe stato l'ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto, oggi agli arresti domiciliari. Della superloggia avrebbero fatto parte politici, professionisti, burocrati ed impiegati in Questura.
Gli arresti furono eseguiti dai carabinieri del comando provinciale di Trapani a poche settimane dalle elezioni amministrative di Castelvetrano dell’11 maggio 2019, poi rinviate. Secondo le indagini, si legge negli atti dell'inchiesta, “Lo Sciuto e i suoi sodali, dopo aver governato tramite il sindaco Felice Errante ed il vice sindaco Chiofalo dal 2012 al 2017, avrebbe raggiunto un accordo con l’ex rivale politico Luciano Perricone, finalizzato alla sua elezione a sindaco in occasione delle elezioni del 2017 (non tenutesi poi per il commissariamento del Comune)”. La loro loggia massonica occulta, che avrebbe avuto sede in via Parini a Castelvetrano, avrebbe operato al di fuori del tradizionale circuito delle logge legittimamente riconosciute. Il sistema gestito dall’ex deputato Giovanni Lo Sciuto sarebbe ruotato attorno al controllo delle assunzioni nell’ente di formazione Anfe e alle assegnazioni di pensioni d’invalidita’ dell’Inps. L’elenco degli indagati che comparirà davanti al gup di Trapani è composto da Paolo Genco, Giovanni Lo Sciuto, Gaspare Magro, Felice Errante, Vincenzo Barone, Giuseppe Angileri, Maria Luisa Mortillaro, Isidoro Calcara, Salvatore Passanante, Salvatore Virgilio, Vincenzo Giammarinaro, Salvatore Giacobbe, Rosario Orlando, Francesco Messina Denaro, Gaetano Bacchi, Tommaso Geraci, Vincenzo Chiofalo, Giuseppe Berlino e Luciano Perricone.
Trapanese che, secondo questa inchiesta “Artemisia”, resta terra dove la massoneria tiene forti radici. Fatto già assodato dal 1986 quando vennero scoperti gli elenchi della loggia massonica segreta “Iside 2”, all'interno del circolo culturale “Antonio Scontrino”. “Iside 2”, fondata dal massone palermitano Pino Mandalari, il commercialista del capomafia Totò Riina.