Un vero e proprio terremoto quello che si è generato dopo i test rapidi ai quali si sono sottoposti volontariamente, sabato e ieri, studenti, famiglie, insegnanti e operatori scolastici, essendo riservata proprio alla popolazione scolastica la campagna promossa dalla Regione e dall’ASP e che ha interessato i comuni con oltre trentamila abitanti. L’amministrazione comunale di Sciacca ha aderito all’iniziativa, ritenendo importante mappare la situazione del Covid in città. Quel che è venuto fuori è che il virus circola eccome, checché ne dicano negazionisti e complottisti. Su 640 tamponi rapidi effettuati nella zona antistante lo stadio, 54 sono i soggetti risultati positivi, l’8,4% ed è chiaro che si tratta di una percentuale che, ancorchè in attesa della conferma tramite tampone molecolare cui sono già stati sottoposti gli interessati, non piò che destare allarme . Basti pensare che nelle altre due città della provincia in cui i test rapidi sono stati effettuati, i risultati sono stati completamente diversi. Ad Agrigento, su 735 tamponi, solo 4 sono risultati positivi mentre a Licata su 81 test solo 1 ha dato esito positivo. In pratica su un totale di 2041 test eseguiti nelle tre città agrigentine, sono 63 i casi accerti, ma di questi 54 solo a Sciacca. Ed è stata, infatti, una domenica di grande apprensione non solo per gli asintomatici venuti fuori, ma anche per i loro contatti. La conseguenza immediata è che diverse scuole della città hanno dovuto assumere le conseguenti precauzioni . Da stamattina, infatti, didattica a distanza per una classe dell’istituto comprensivo Mariano Rossi, ma anche per tre classi dell’istituto comprensivo Dante Alighieri che comprende la media Scaturro e altre tre classi della media Inveges. Da tener presente che le scuole superiori già da giorni erano passate alla didattica online, altrimenti questa mattina l’elenco delle scuole con attività in presenza sarebbe stato anche più corposo.
Non a caso, stamattina, i consiglieri Cognata, Deliberto e Santangelo hanno chiesto di continuare e incrementare i tamponi rapidi, estenendoli quanto più è possibile alla cittadinanza, ma soprattutto hanno posto l’opportunità di chiudere le scuole a Sciacca.
"È assolutamente necessario - osservano - mettere in campo scelte drastiche per arginare il contagio, e non è rimandando a dirigenti scolastici, responsabili di plesso o, addirittura, ai genitori la singola ed autonoma scelta di lasciare i bambini a casa che si ottiene un risultato.
Il sindaco faccia il sindaco e sia artefice di una decisione comune a tutti, hanno sostenuto Cognata, Deliberto e Santangelo.
A Canicattì, il sindaco Ettore di Ventura ha disposto la sospensione ,a partire da oggi e fino al 13 novembre, dellle attività didattiche in presenza in tutte le scuole di competenza comunale.
Intanto l’Asp di Agrigento ha evidenziato che quella dello scorso fine settimana è stata solo la prima delle campagne di Covid Screening e che si proseguirà nelle prossime settimane coinvolgeranno via-via fasce crescenti della popolazione scolastica e non solo.
Non è ancora stato chiarito se interesserà altri centri o se, ad esempio, saranno effettuati nuovamente anche a Sciacca. Intanto il vice sindaco e assessore alla pubblica istruzione Gisella Mondino ha tenuto a rassicurare che quanti sono rimasti in fila per ore, nella giornata di ieri, e alla fine non sono riusciti ad effettuare il test, saranno tutti richiamati dall’Asp e sottoposti a tampone entro mercoledì. Diverse, infatti, le lamentele registrate anche da noi ieri pomeriggio, quando operatori e volontari hanno smontato tutto e interrotto lo screening nella zona antistante lo stadio comunale, nonostante in fila ci fossero una trentina di auto.
Queste persone saranno tutte contattate per effettuare il tampone, ha dichiarato l’assessore Mondino.