alle eventuali necessità dei pazienti affetti da Coronavirus. C'è voluto il giro di vite imposto da Mario Zappia, in una fase in cui la pandemia sta letteralmente rischiando di finire fuori controllo, affinché si procedesse speditamente verso la creazione di quel “Covid Hospital” annunciato da mesi. Quello per il quale si sta lavorando non sarà solo un “Covid Hospital”, ma una struttura che, in prospettiva, dovrà diventare anche Centro per le Malattie Infettive, con i reparti che all'interno di questo dovranno nascere, a partire dalla stessa pneumologia. L'idea è quella di pensare al post-Covid, rendendo realmente differenti gli ospedali di Sciacca e Ribera, superando l'atavico fenomeno del cosiddetto “ospedale doppione”, prendendo finalmente in considerazione l'idea che lo stesso reparto non può trovarsi in entrambi gli ospedali. Certo bisognerà comprendere con quale personale si dovrà far funzionare la sanità non solo tra Sciacca e Ribera ma in tutta la Sicilia. Un problema, quello degli organici, ancora irrisolto. Intanto però, sui lavori in corso, l'ex sindaco di Ribera Carmelo Pace oggi non nasconde i suoi timori, visto che sostiene come, sull’altare dell’emergenza COVID, si starebbe scrivendo – sono le sue testuali parole - una delle pagine più tristi per la sanità della nostra città e del comprensorio. Pace riferisce di avere appreso dagli operatori sanitari di presunte momentanee sospensioni o trasferimenti di reparti (Pronto soccorso, Chirurgia e Fondazione Maugeri).