Così il centrodestra saccense sulle dichiazioni rilasciate sabato scorso dal consigliere Fabio Termine in relazione, soprattutto, alla presentazione della mozione di sfiducia al sindaco Valenti all’indomani della bocciatura del rendiconto 2019. Un tentativo disperato fatto da chi fa politica da trenta anni. Così lo aveva definito l’esponente di Mizzica generando oggi l’accesa reazione da parte di chi quell’atto lo aveva firmato. Per i consiglieri Bono, Milioti, Bentivegna, Monte, Caracappa, Maglienti, Cognata, Santangelo e Deliberto il sostanziale Feel Rouge della filosofia mizzichiana è quello di attaccare tutti, o quasi tutti. Per il centrodestra, infatti, è chiaro che Mizzica ha lasciato fuori dalle critiche il Movimento 5 Stelle e parte del Pd per pura convenienza politica, ossia per un possibile accordo in vista delle elezioni del 2022 cui il Movimento di Termine è già proiettato. Per i consiglieri di centrodestra, però, se nel 2017 la verginità politica di Mizzica era stata una notevole fonte di appeal per l’elettorato, oggi quest’aurea di illibatezza non esiste più. Mizzica, sostengono i consiglieri di centrodestra, è adesso un movimento che gode dei pregi e dei difetti di qualsivoglia soggetto politico e che dovrà fare i conti con le scelte tipiche di qualsivoglia soggetto politico. Di più, per il centrodestra ergersi a conoscitori delle umane e divine cose, mancando di rispetto a chiunque, non rappresenta il nuovo bensì un modo vecchio, vetusto ed antiquato di fare politica, ancor più nella misura in cui si criticano gli altri, ma non ci si misura sulle problematiche e non si offrono soluzioni.
Un botta e risposta che, se da un lato, testimonia come la ruggine e le divisioni nel variegato mondo dell’opposizione non siano affatto superate, dall’altro è il chiaro segnale di come ormai con la sospensione del Consiglio Comunale, di fatto si sia già aperta la campagna elettorale per le amministrative a Sciacca, la più lunga della storia.