E' di ieri la presa di posizione di "Diventerà Bellissima", il partito di Nello Musumeci, che è intervenuto per esaltare la qualità dei lavori tuttora in corso, smentendo così le paure di chi (a partire dall'ex sindaco Pace) teme, in prospettiva, un possibile depotenziamento del nosocomio. Ma a sembrare tutt'altro che esaltato è anche l'ex sottosegretario Nenè Mangiacavallo, che eppure politicamente sostiene (come "Diventerà Bellissima") l'attuale amministrazione comunale diretta da Matteo Ruvolo. Sindaco che, adesso, ha la difficoltà di convincere la sua comunità (che in difesa dell'ospedale da sempre ha dimostrato grande coesione) che quello che si sta facendo (Covid Hospital e Centro per le Malattie infettive) non ridimensionerà l'offerta sanitaria così per come è stata intesa nel corso del tempo. Anche sullo stesso Pronto soccorso, il suo mantenimento (sulla base degli impegni di Razza) richiederà il ricorso a personale medico tra quelli delle guardie mediche o della continuità assistenziale, da prelevare dal settore della prevenzione. Pare stia venendo fuori il timore, tra queste figure professionali, di misurarsi con un tipo di medicina di emergenza per la quale, probabilmente, non tutti sono regolarmente formati. Sullo sfondo c'è comunque la necessità di superare gli "ospedali doppioni", ovverosia nosocomi che, a 20 km di distanza, dispongono degli stessi reparti. Un tema, questo, al centro di una contestata presa di posizione del Tribunale dei Diritti del Malato. Questione su cui oggi Nene' Mangiacavallo chiarisce la sua chiave di lettura: "Bisogna rendere gli ospedali di Sciacca e Ribera complementari", dice.