la pressione dei pazienti sui medici di base del distretto di Sciacca. Alla base della situazione potrebbe esserci un problema di mancata programmazione, in un momento storico (quello che stiamo attraversando) nel quale l'emergenza Covid ha probabilmente stravolto ogni ordine di priorità. Ma, come si ripete ormai da tempo, non c'è solo il Covid. È evidente come, dunque, la campagna di vaccinazione annuale (rivolta soprattutto agli anziani o ad altri soggetti particolarmente fragili) non possa continuare a subire ulteriori ritardi. Il periodo nel quale la vaccinazione va fatta è questa, se la facciamo in un momento diverso allora ogni sforzo si vanifica. A parlare così oggi un medico di famiglia, che ha ammesso come, al momento, per potere ottenere una risposta definitiva da questa emergenza, ci si scontri quasi con un autentico muro di gomma. Gli ambulatori sono ogni giorno tempestati di richieste da parte dei propri pazienti. Gli uffici competenti dell'Asp di Agrigento rinviano di settimana in settimana la fornitura delle nuove dosi di vaccino da somministrare. Siamo dunque in netto ritardo. La prima fornitura di vaccini, stando a quanto ci è stato riferito da chi si è rivolto al nostro Telegiornale, risale ormai ai primi di ottobre. Vaccini naturalmente esauriti in pochi giorni. Da allora: più nulla. Ed è in questo quadro che, le stesse farmacie, addirittura, continuano a non essere provviste di vaccino. Nelle settimane scorse il presidente dell'ordine dei Farmacisti di Agrigento Maurizio Pace aveva spiegato che quest'anno le dosi di vaccino sono state in massima parte acquisite dalle regioni, nel tentativo di rendere più complicato, attraverso una vaccinazione di massa (con un conseguente allargamento della platea di persone da vaccinare) il contagio da Covid. E a proposito di Covid, i medici di base del distretto di Sciacca (sono una sessantina) attendono dall'Asp la disponibilità di un locale nel quale (evidentemente a turno) potere effettuare i tamponi anti-Covid sui loro pazienti. Locale che si rende necessario posto che gli ambulatori medici in massima parte sono allocati in edifici di civile abitazione, che impediscono dunque il rispetto delle norme sul distanziamento sociale.