chi lavora o studia fuori dalla Regione e non ha più il domicilio in Sicilia, sta pensando di tornare nell’Isola prima del 21. Ed il presidente della Regione, Nello Musumeci, teme una nuova ondata di arrivi dal Nord Italia, come già accaduto durante la prima ondata dell’emergenza sanitaria.
“Il rischio di un nuovo esodo verso il Sud è un fatto reale, che non può non destare preoccupazione” - ha, infatti, dichiarato il Governatore.
“Per questo – ha aggiunto - ho ritenuto di chiedere al nostro Comitato scientifico di valutare alcune misure di contenimento e sorveglianza sanitaria, che vorremo condividere anche con il ministero della Salute”.
“C’è – prosegue Musumeci – un sostanziale miglioramento in Sicilia e si inizia finalmente a vedere una progressiva regressione della pressione sulle strutture ospedaliere. Non possiamo, quindi, rischiare di far correre di nuovo il virus per comportamenti individuali che appaiono improntati a superficialità. Lo dobbiamo alle tante vittime che abbiamo avuto e alla straordinaria passione con cui migliaia di operatori hanno adempiuto con professionalità alla loro missione di vita” ha concluso il Governatore.
In Sicilia si calcola che potrebbero rientrare circa sessantamila persone, un numero importante che potrebbe riportare l’Isola in una situazione di pericolo rispetto al contenimento del contagio. Nel primo grande esodo di marzo, tante sono state le persone che a poco a poco si registrarono sul portale della Regione. Il governo siciliano sta, dunque, studiando qualcosa per correre ai ripari. L’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha riunito il comitato tecnico scientifico regionale per capire l’argine da mettere in difesa del sistema, sanitario e anche sociale.
Due le ipotesi sul tavolo: tamponi per tutti all’arrivo o la quarantena. Le prefetture, le questure, le Asp e le istituzioni varie si riuniranno per cercare di mettere in campo un protocollo adatto alla situazione con delle regole operative.
Negli aeroporti di Palermo e Catania arrivano circa 1500 persone al giorno, numero irrisorio rispetto agli scorsi anni (al Falcone Borsellino, ad esempio, a novembre si è avuta una perdita rispetto al 2019 dell’81,56%), ma ieri la sola Alitalia ha fatto sapere che nell’ultima settimana ( ossia dal 26 novembre a 3 dicembre) le nuove prenotazioni per volare nella settimana del 14-20 dicembre hanno determinato un incremento del 50% e quelle per volare nella settimana del 21-27 dicembre un incremento del 13%.
Riguardo i treni, per la Sicilia ci sono due coppie di treni intercity da Roma, altri due Intercity notturni, sempre dalla Capitale, e due da Milano, oltre poi a due Frecciarossa e Frecciargento che arrivano alle porte dell’Isola, a Villa San Giovanni. Tutti comunque ormai da mesi con prenotazione obbligatoria e con il 50% di capienza, soggetti a controlli a bordo e al momento della partenza.
Per chi intede, invece, tornare in Sicilia in auto, il controllo in questo caso sarà alle porte della Regione, dopo lo Stretto, a Messina, con regole dettate dal presidente Nello Musumeci che, una volta sentito il parere del Cts e di Razza, potrebbe anche firmare una nuova ordinanza.