Immediate le reazioni ieri pomeriggio del commissario dell’Asp Zappia che ha espresso indignazione per quella che ha definito una situazione grave ed incresciosa, mentre si è detta indignata e sconcertata per quanto è successo la presidente della commissione salute dell’Ars Margherita La Rocca Ruvolo. Quanto è successo, in realtà, è legato alla decisione di destinare i locali al piano terra dell’edificio 2 al centro medico legale Inps e trasferire il centro diurno Alzheimer al primo piano dello stesso edificio. Trasferimento che i familiari dei pazienti che fanno riferimento al centro Alzheimer hanno sempre contestato. E’ la signora Gisella Bono, al nostro telegiornale, a spiegare le ragioni per le quali non ritengono idonei i locali al primo piano.
Sulla vicenda oggi è tornata anche l’associazione Mizzica, con Giuseppe Catanzaro che ribadisce il rischio a fine pandemia di perdere una struttura di fondamentale importanza come il Centro Alzheimer dove erano stati effettuati importanti adeguamenti proprio per venire incontro alle esigenze di questa particolare utenza. Se le famiglie ritengono che sia importante mantenere quei locali sarà perché ci sono motivate ragioni, sostiene Mizzica, con il movimento che ritiene auspicabile una marcia indietro nelle scelte fino ad ora assunte. In tal senso i familiari dei pazienti affetti da Alzheimer non capiscono perché anziché trasferire il centro, non si preveda che al primo piano venga allocato il centro medico dell’Inps.