L’ultima ordinanza di Nello Musumeci, che va a disciplinare, in particolare, gli arrivi, imponendo il tampone a chi mette piede nell’Isola, sarà valida fino al prossimo 7 gennaio.
Ad oggi sono circa 7300 le persone che si sono registrate al sito siciliacoronavirus.it misura che rientra anch’essa nell’ ultima ordinanza del presidente della Regione. Negli oltre sessanta punti di controllo e drive-in predisposti dalla Regione, dislocati nei principali punti d’accesso all’Isola e su tutto il territorio, saranno impegnate più di un migliaio di unità di personale sanitario per effettuare i tamponi rapidi. Va ricordato che chi rientra, può segnalare di essere in possesso dell’esito negativo del tampone molecolare rino-faringeo effettuato nelle ultime 48 ore, oppure procedere con l’esecuzione del test rapido nel territorio siciliano, proprio in uno dei siti dedicati. In alternativa, si può andare anche presso un laboratorio autorizzato e sottoporsi al tampone molecolare, a proprie spese, con l’obbligo per la struttura stessa di darne comunicazione al dipartimento di prevenzione dell’Asp. Chi non segue nessuna di queste procedure, come ultima ipotesi, ha l’obbligo di porsi in isolamento fiduciario per 10 giorni. Sono esclusi i pendolari e coloro che si siano allontanati dall’Isola, nei giorni immediatamente antecedenti, per recarsi nel territorio nazionale per un periodo inferiore a quattro giorni.
E c’è una novità. Scatta da oggi la possibilità anche per chi dalla Sicilia deve partire, di poter effettuare il tampone, stavolta su base volontaria, direttamente all’aeroporto di Palermo. I passeggeri possono scegliere se fare il test antigienico rapido gratuito ( ottendendo il referto dopo15 minuti) prima della partenza, recandosi - con largo anticipo rispetto l’orario del decollo - nell’area Covid-19 test adiacente al parcheggio P3 (ex area Rent a car).
Queste le direttive e le novità note fino ad oggi, ma sono nell’aria ulteriori strette per i giorni clou delle feste. Il 24, il 25, il 26, il 30 dicembre, così come l’1 e il 6 gennaio, sono giornate cerchiate di rosso per il governo che ieri si è riunito per fare una valutazione della situazione epidemiologica. La riunione tra il premier Conte e i capi delegazione è stata aggiornata ad oggi quando ci sarà un confronto con il Comitato tecnico scientifico che insiste sulla necessità di stringere ancor più le maglie. L’ipotesi alla quale si sta lavorando, secondo quanto si apprende, è quella di applicare le misure ora in vigore nella zona rossa e in quella arancione anche per le regioni “gialle” in questi determinati giorni durante i quali si rischia un maggior assembramento.
Ed a proposito di aggregazioni, ieri, in diverse città, la gente si è riversata nelle vie e nelle piazze, a far shopping o per la tradizionale foto davanti l’albero di Natale cittadino. Sciacca non ha fatto eccezione. Una segnalazione di assembramento in piazza Mariano Rossi è giunta al commissariato di Polizia di Sciacca. Pare che diversi giovani si fossero riuniti e persino senza mascherina. Una volta che gli agenti sono giunti sul posto, hanno riportato l’ordine, ma senza elevare multe. Sta di fatto che il “liberi tutti” tanto temuto, si sta verificando, e senza sanzioni è difficile contrastarlo. A Sciacca, purtroppo, l’ordinanza del sindaco Francesca Valenti di inibire la zona della Stazzone, la più frequentata abitualmente dai giovani, non ha sortito gli effetti sperati, in quanto i ragazzi continuano a darsi appuntamento in altre zone cittadine. L’ appello al buonsenso sembra, partanto, rimanere inascoltato.