Dopo 108 giorni, sono stati liberati proprio oggi i 18 pescatori, pronti a lasciare la Libia e a rientrare in Italia. Era il primo settembre quando i diciotto pescatori – otto italiani, sei tunisini, due indonesiani e due senegalesi – vennero trattenuti in Libia. Erano a bordo di due pescherecci di Mazara del Vallo, “Antartide” e “Medinea”, sequestrati dalle motovedette libiche. L’accusa avanzata dalle autorità di quel Paese, quella di avere violato le acque territoriali, pescando all’interno di quella che ritengono essere un’area di loro pertinenza, in base ad una convenzione che prevede l’estensione della Zee (zona economica esclusiva) da 12 a 74 miglia. Immensa la gioia oggi a Mazara del Vallo, da parte dei familiari di armatori e pescatori finalmente liberati e delle autorità cittadine con a capo il sindaco. Chiusa una vicenda difficile, speriamo possa essere trovata una soluzione definitiva che consenta ai pescatori siciliani di svolgere la propria attività con la serenità necessaria: questo il commento del saccense Nino Carlino, presidente del distretto della pesca. Non poteva esserci miglior regalo di Natale, questo conta di più di ogni altro discorso, sul metodo seguito ci sarà tempo per parlarne, è invece il commento del presidente della Regione Nello Musumeci che più volte aveva sollecitato il governo nazionale ad intervenire con fermezza per il rilascio degli equipaggi e dei pescherecci. Su proposta del governo Musumeci, nei giorni scorsi, il Parlamento regionale ha destinato 150 mila euro in favore delle famiglie dei pescatori e degli armatori delle due imbarcazioni fermate dai libici.