le norme esitate dall'ultimo DPCM del governo Conte è meglio munirsi di un calendario ed averlo sempre sotto mano. Sarà, infatti, un lungo tira e molla di divieti, eccezioni e regole varie dal 21 dicembre al prossimo 6 gennaio, a conferma che in Italia la burocrazia piace e anche parecchio.
Dunque, giorno 21, 22 e 23 dicembre tutta l'Italia è zona gialla. Significa che cambia poco rispetto agli ultimi giorni. I negozi restano aperti, i bar e i ristoranti devono chiudere alle 18 e prosegue il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Scatta, però, il divieto di uscire dalle proprie Regioni di appartenenza.
Nei giorni 24, 25, 26 e 27 l'Italia è zona rossa, quindi lockdown totale. Tutto chiuso, tranne supermercati, farmacie, edicole, tabacchi e poco altro. Tornerà in vigore l'autocertificazione per giustificare eventuali spostamenti, unicamente per motivi di lavoro, urgenza o necessità. Non si potrà uscire alla stessa stregua di come avvenuto per il lockdown di marzo. Per il famoso pranzo di Natale resta possibile che due persone si rechino a casa di un'altra famiglia. Dal conteggio sono esclusi soltanto minori under 14 e soggetti con disabilità. Si potrà anche andare a messa, i cui orari, in accordo con la CEI, sono stati anticipati al pomeriggio.
Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre l'Italia è zona arancione ed i negozi tornano aperti. Si potrà uscire soltanto all'interno del proprio comune oppure è consentito ai residenti in Comuni fino a 5 mila abitanti di spostarsi entro il limite di 30 chilometri, ma non potranno raggiungere in alcun modo il capoluogo di provincia. Per esempio, quindi, da Calamonaci si potrà arrivare a Sciacca, mentre da Burgio, Lucca Sicula e Villafranca Sicula, si sfora di poco la distanza permessa. Non si potrà giungere a Sciacca nemmeno da Menfi, Ribera e Santa Margherita di Belice perché hanno più di 5 mila abitanti. Bizzarro il caso per i residenti di Caltabellotta. Se la strada provinciale 37 non fosse chiusa sarebbero autorizzati ad arrivare a Sciacca, ma siccome, al momento, devono passare da Sant'Anna, attraversare la strada provinciale 36 e poi la statale 115 non possono perché anche loro sforano di pochi chilometri rispetto al consentito.
Nei giorni 31 dicembre, 1, 2 e 3 gennaio l'Italia è zona rossa, quindi nuovamente quasi tutto chiuso e lockdown generale.
Giorno 4 gennaio, un giorno, per così dire, di riposo. L'Italia sarà zona arancione, quindi i negozi riaprono per un giorno e si può circolare nel proprio comune.
Infine, nei giorni 5 e 6 gennaio, nuovamente zona rossa e tutti a casa.
Da giorno 7 gennaio l'Italia sarà zona gialla e si potrà tornare ad uscire dalle proprie Regioni.
E' probabile che dal 7 al 15 gennaio il governo possa decidere di emanare un nuovo aggiornato DPCM a seconda dell'andamento della curva epidemiologica nazionale.
Bar e ristoranti chiuderanno quindi dalla vigilia di Natale fino al 7 gennaio. Niente pranzo fuori il giorno di Natale o per Capodanno. Non solo: niente colazioni e aperitivi, neanche seduti al tavolo fino alle 18. Resta consentito il servizio a domicilio e l'asporto entro le 22. Unica eccezione gli autogrill lungo le autostrade e i bar in stazioni e aeroporti: questi resteranno aperti.
In mezzo a tutto questo guazzabuglio di regole e codicilli, come non riportare alla menta l'epica scena del film Fracchia la belva umana dove Lino Banfi, alias il Commissario Auricchio, chiedeva di coordinare nei minimi dettagli giorni e azioni...