Così oggi al nostro Telegiornale il manager dell'Asp di Agrigento Mario Zappia fa il punto della situazione riguardante gli interventi in atto per la trasformazione del "Fratelli Parlapiano" in Covid Hospital. Una questione che l'attuale commissario straordinario dell'Azienda Sanitaria Provinciale ha seguito sin dall'inizio degli interventi, arrivati però diversi mesi dopo gli annunci che Ruggero Razza aveva fatto, mentre Zappia si è insediato solo lo scorso 12 agosto. "Nel corso di questo 2020 c'è stata - chiarisce Zappia - una concentrazione di ordinativi, un eccesso di domanda alle imprese produttrici di macchinari e strumenti necessari a dotare l'ospedale di tutte le attrezzature sanitarie necessarie, nelle ultime ore sono stati ultimati i lavori per tutti gli attacchi ai gasi medicali". Un eccesso di domanda che, evidentemente, conferma come l'Italia sia stata in piena emergenza. Come aveva già fatto nelle settimane scorse, Zappia non nega che i lavori viaggino tuttora in ritardo, ma al tempo stesso sente la necessità di chiarire che non ci si è fermati un attimo. E queste stesse foto sono rivelatrici degli interventi tuttora in atto e dei macchinari già disponibili che, evidentemente, dovranno essere collaudati prima di entrare in funzione. Una prospettiva, quella del Covid Hospital a Ribera, che dunque si sta concretizzando, anche se sono tuttora diversi e complicati gli interrogativi a cui dare una risposta. Il primo dei quali l'assunzione di nuovo personale sanitario. In tale direzione non è certamente solo l'Asp a dovere intervenire, ma soprattutto la Regione siciliana, chiamata a fare fronte ad una domanda che è quella che ha messo in crisi l'intero sistema ospedaliero, dove le soluzioni adottate (anche a livello nazionale) si stanno rivelando insufficienti, perché assumere i medici neolaureati o il richiamo di chi è andato in pensione al momento non è servito a dare quella certezza di risorse umane (quelle finanziarie per fortuna si sono trovate) utile a far funzionare i nosocomi o a garantire i posti letto. L'unica cosa che fino ad oggi è stata gestibile è stata quella dei ricoveri, visto che i dati in Sicilia, dopo i gravi timori dei mesi scorsi, sono tornati ad essere tranquillizzanti, anche se non va dimenticato che i morti non sono numeri, e che taluni comportamenti sconsiderati di questi ultimi tempi stanno richiamando alla memoria gli assembramenti della scorsa estate, quelli da cui con ogni probabilità è scaturita la nuova ondata di contagi. Cosa riservi il futuro è complicato da dire, e le notizie che riguardano la variante britannica al Coronavirus continuano a imporre la massima prudenza a tutti. La prospettiva del nostro territorio è la ormai imminente disponibilità di un covid hospital, che dovrebbe riguardare una peculiarità a disposizione degli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera, ed è - lo diciamo per chi continua a non capire cosa significhi - la prima offerta sanitaria differenziata di questo territorio.