e al Governo Conte di ratificare la legge, approvata dall'Assemblea Regionale Siciliana più di un anno fa, sull'istituzione delle Zone Franche Montane. Tra questi, vi sono anche 10 Comuni agrigentini. Si tratta di Alessandria della Rocca, Naro, Lucca Sicula, Bivona, Santo Stefano Quisquina, Casteltermini, Caltabellotta, Cammarata, San Giovanni Gemini e Grotte. I sindaci di questi 132 Comuni, a turno, stanno prendendo parte ad un presidio di protesta all'interno di un camper posto presso lo svincolo Irosa, in territorio di Petralia Sottana, svincolo dell'autostrada A19 Palermo – Catania.
I sit in di protesta sono cominciati lo scorso 11 dicembre e proseguiranno almeno fino alla fine di febbraio 2021. Le Zone Franche Montane permetterebbero un rinnovato sviluppo economico a questi territori e particolari sgravi fiscali e tributari. Un modo, dunque, per rilanciare l'economia, il turismo interno ed evitare emigrazione, desertificazione e spopolamento. Una misura che, a causa della crisi accentuata dalla pandemia da covid 19, è particolarmente attesa e sostenuta dagli stessi vertici ARS. Il problema è sempre lo stesso: il Parlamento perde tempo nella ratifica della legge sia per questioni burocratiche nello sviluppo dell'iter legislativo sia per motivi legati alle coperture finanziarie. Tutti i sindaci agrigentini, a turno, con date già prefissate, saranno presenti al presidio di protesta. Tra i più battaglieri il primo cittadino di Alessandria della Rocca Giovanna Bubello che dichiara: “Occorre dare alle nostre comunità nuovo sviluppo economico che valorizzi l'immenso patrimonio di risorse naturali, ambientali, storiche ed artistiche del territorio interno. E' necessaria una fiscalità di sviluppo per consentire alle imprese di continuare a resistere, attrarre nuovi investimenti e nuovi investitori, ed evitare lo spopolamento”.