senza i ritrovi nella piazza principale del paese, i veglioni numerosi e le feste fino a tarda notte. Un anno fa nessuno si sarebbe immaginato una fine del 2020 così silenziosa ed anomala.
Eppure ormai da mesi ci si è quasi abituati a fare i conti con continue direttive e restrizioni volte a contenere un’emergenza sanitaria tutt’ora in corso.
Domani si torna in zona rossa, fino al 6 gennaio, ad eccezione di lunedì 4, unica giornata “arancione”.
Come previsto dal “decreto Natale”, tornano i divieti di spostamenti non strettamente necessari, seppure ricordiamo sia permesso raggiungere in due ( più eventuali minori under 14 ) un’altra abitazione all’interno della propria regione, portando con sé l’autocertificazione. Rimane in vigore anche per Capodanno il coprifuoco, allungato di due ore: sarà, infatti, vietato spostarsi ( tranne per casi di lavoro o necessità ), la notte tra il 31 e l’1 gennaio, tra le 22.00 e le 7.00 del mattino.
Nel periodo di zona rossa ristoranti, bar e pasticcerie saranno chiusi, ma resta consentito ordinare a domicilio o per l’asporto entro le 22. Potranno rimanere aperti gli alimentari, le farmacie, negozi di computer ed elettronica, tabaccai, librerie ed edicole, benzinai, barbieri e parrucchieri, negozi di abbigliamento per bambini, biancheria personale, negozi per animali e ferramenta.
Si potrà fare sport individuale all’aperto.
Saranno intensificati i controlli da parte delle forze dell'ordine, in particolare per la serata di Capodanno, per disincentivare chi volesse trasgredire le direttive del decreto.
Si spera, in tutti i casi, che le regole vengano rispettate e, sopratutto, che servano ad evitare che la curva dei contagi possa registrare un’impennata. È ormai assodato, infatti, che i contagi avvengono più frequentemente all’interno dei nuclei familiari: è in casa che si abbassa la guardia ed è per questo che occorre limitare affollamenti tra le mura domestiche.
Nell’ultimo periodo, infatti, in Sicilia i numeri dei positivi sono nuovamente in crescita, si parla di circa 1000 casi in più al giorno. C’è da capire, a tal proposito, dal 7 gennaio in poi, se l’Isola tornerà ad essere classificata come regione a basso livello di contagio, dunque rientrante tra le regioni gialle, oppure se sarà inserita tra le regioni arancioni.
Si spera, in tutti i casi, che dal 7 non si verifichi un “liberi tutti”. Ma sono tanti, in realtà, i buoni auspici per il 2021. Il principale è che sia, davvero, un anno migliore dell’indimenticabile 2020.