di vaccinazioni anti Covid destinata espressamente al personale sanitario. Duecentoventisei le dosi già inoculate a medici e infermieri in tre giorni. Si riprenderà giovedì 7 gennaio, con la somministrazione degli altri vaccini, quelli giunti a Sciacca giovedì scorso e prese in carico dal direttore della Farmacia dell'ospedale Giuseppe Bellavia. Ma sono state ore, quelle che ci lasciamo dietro le spalle, particolarmente febbrili. A finire nell'occhio del ciclone, infatti, è stato il primo elenco ufficiale di destinatari del vaccino. Un elenco ufficiale che non avrebbe dato alcuna necessaria priorità al personale dell'Area di emergenza e a quello del reparto di Medicina Covid. Vaccini che invece sono stati somministrati a lavoratori del ramo sanitario di reparti diversi, dall'Oculistica all'Ortopedia. Nessuna vaccinazione sarebbe stata ancora operata nei confronti degli infermieri della Medicina. Ne sono scaturiti inevitabili malumori, in qualche caso vere e proprie proteste, perfino all'interno della stessa stanza destinata alle vaccinazioni. Una questione che probabilmente mette in evidenza la difficoltà a dovere fare fronte (anche in questo caso) ad una situazione senza precedenti. Ma è anche una questione che si è trasformata nel problema più urgente da risolvere a livello organizzativo, finita al centro nelle scorse ore di una necessaria revisione del calendario della discordia, tenuto conto delle proteste e, probabilmente, anche della necessità di proteggere chi effettivamente è più esposto al rischio di contrarre il virus.
Oggi al nostro Telegiornale l'assessore comunale alla Sanità Nino Venezia ha commentato quanto successo evidenziando che "la campagna delle vaccinazioni è iniziata con qualche difficoltà, perché - evidenzia Venezia - per i primi giorni è stato complicato individuare soggetti disponibili a vaccinarsi, per ragioni varie. Poi - aggiunge - c'è stata una concentrazione di medici e infermieri pronti a vaccinarsi". L'assessore Venezia - che non è certamente secondario precisare è anche il responsabile della gestione del personale infermieristico negli ospedali di Sciacca e Ribera - aggiunge che adesso si è potuto mettere ordine, e che "alla ripresa delle vaccinazioni si ripartirà dal personale sanitario impegnato in Area di emergenza e Usca". Nino Venezia conclude con un invito al personale a collaborare, anche perché - osserva - "non si dimentichi che tra meno di tre settimane dovrà iniziare il richiamo con la seconda dose di vaccino, che è quella che renderà immuni dal Covid".
Che quella di rivedere l'ordine delle priorità nella somministrazione delle vaccinazioni fosse una necessità urgente è evidente. Il problema dunque si accinge a rientrare, ma la preoccupazione del personale sanitario emersa di fronte al primo elenco di beneficiari la dice tutta sul reale stato d'animo dei lavoratori della sanità, non solo quella espressamente ospedaliera, che fa riemergere quel senso di scoramento (sopito dai precetti a non rilasciare dichiarazioni pubbliche) che sin dallo scoppio dell'epidemia era venuto fuori dalle corsie dell'ospedale di Sciacca, posto peraltro che fu proprio l'ospedale il luogo dove si verificò il primo focolaio Covid sul nostro territorio.