al prefetto Maria Rita Cocciufa e ai vertici dell'Asp di Agrigento. Medici i quali denunciano quello che definiscono "notevole ritardo nella somministrazione dei vaccini nell’agrigentino mettendosi a disposizione per trovare soluzioni celeri e adeguate". Ritardi che mettono a rischio - sostengono i medici - il raggiungimento dell’obiettivo prefissato di ottenere un’immunità di gregge pari all’80 % della popolazione da vaccinare, con un pericolo di aumento dei contagi, sofferenza da sovraccarico delle strutture sanitarie, aumento del numero di morti, slittamento delle prestazioni sanitarie con prolungamento delle liste di attesa, e di conseguenza, un rallentamento nella ripresa economica e sociale". Rischia di essere insufficiente, secondo l'ordine dei medici, lo sforzo che pure viene riconosciuto alla direzione aziendale dell'Asp. I medici si mettono a disposizione con l'obiettivo di garantire priorità nelle vaccinazioni al personale sanitario, particolarmente esposto al pericolo contagio. Una rimostranza alla quale, a stretto giro di posta, ha già replicato il manager Mario Zappia, evidenziando come, in soli 3 giorni dall’avvio delle azioni di vaccinazione anticovid-19 per il personale sanitario, le somministrazioni già eseguite siano 1155, suddivise fra i cinque presìdi ospedalieri della provincia. "Non in tutte le aziende sanitarie la campagna di vaccinazione anticovid è scattata il 31 dicembre, ad Agrigento ed in altre ASP, a seguito del completamento dell’iter logistico-autorizzativo con la casa produttrice, le azioni hanno preso il via il 2 gennaio e da quella data si lavora incessantemente per garantire celerità ed appropriatezza delle procedure".