Se fino a ieri era previsto il rientro per venerdì prossimo, 8 gennaio, a sorpresa il Governo nazionale ha posticipato il ritorno tra i banchi a lunedì 11 gennaio.
La decisione è stata assunta durante l’ultimo Consiglio dei Ministri come punto d’incontro tra le parti. Il Pd era, infatti, favorevole al ritorno nelle classi dopo il 15 gennaio, mentre Italia Viva ed il Movimento 5 Stelle con la ministra Lucia Azzolina in prima linea erano fermamente contrari, pronti a confermare la data del 7 gennaio. Alla fine una mediazione è stata raggiunta fissando il ritorno a scuola per lunedì 11. A trovare un punto di incontro, in un Consiglio dei Ministri infuocato, è stato il premier Giuseppe Conte.
Si tornerà tra i banchi l’11 gennaio, lo ricordiamo, soltanto alle scuole superiori di secondo grado e permetterà, come deciso in precedenza, al 50% della popolazione scolastica di riprendere in presenza, almeno per i primi giorni.
Le primarie e le secondarie di primo grado ( per intenderci le elementari e le medie ) riprenderanno le attività didattiche in presenza, in Sicilia, l’8 gennaio.
Attenzione, però, le novità potrebbero non finire qui. Così come segnala il Corriere della Sera, stando ai dati attuali (quelli definitivi verranno, infatti, valutati venerdì 8) potrebbero non poter tornare in classe, lunedì 11 gennaio, gli studenti delle superiori in Lombardia, Veneto, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Puglia, Basilicata, Calabria ed anche in Sicilia, in quelle regioni, cioè, nelle quali l’Rt si attesta già attorno all’1. Se queste regioni passeranno in zona arancione o rossa, la didattica in presenza non potrà, infatti, riprendere.
Insomma, bisogna attendere ancora per notizie certe al 100%, da un giorno all’altro le direttive nazionali possono cambiare rotta a seconda dell’andamento epidemiologico. E risuanano attuali più che mai le parole di Lorenzo il Magnifico: “Del doman non v'è certezza”.