seguendo il programma ministeriale, continua ad andare a rilento, soprattutto perché somministrato da soli otto centri in tutto il territorio. Tali centri risultano insufficienti e sotto dimensionati, rispetto alla popolazione agrigentina. A denunciarlo è la sede territoriale di Agrigento di Tribunale per i diritti del malato Cittadinanzattiva e associazione dei consumatori che, in questo particolare momento che vede in Sicilia un trend in crescita dei contagi, teme in primo luogo per la tenuta del sistema sanitario. Per il movimento, le somministrazioni non possono più essere demandate solo a questi centri. E fa propria, Cittadinanzattiva, la proposta avanzata giorni fa dal vice presidente dell’Ordine dei medici di Agrigento di coinvolgere strutture accreditate e medici di base in modo volontario nella somministrazione del vaccino. Una proposta, commenta il movimeto, non solo assai interessante di collaborazione e di disponibilità, ma anche di grande generosità dei medici nei confronti dei loro assistiti e della popolazione, che potrebbero sanare situazioni di gravi carenze su territorio. Cittadinanzattiva ritiene pertanto opportuno che l’Asp di Agrigento, nella persona del commissario Zappia, colga tale proposta e tale atto di generosità dell’ordine dei medici, per potere accelerare in provincia tramite questi operatori sanitari la distribuzione volontaria del vaccino anti covid. Ritardare la somministrazione di una medicina così importante e vitale, conclude il movimento, comporta indubbiamente un aumento dei contagi e dei ricoveri nonchè maggiori danni all’economia ma soprattutto il rischio di maggiori decessi.