Le somministrazioni ai sanitari e al personale amministrativo del Giovanni Paolo II sono state ultimate nei giorni scorsi e si sta proseguendo con le altre categorie per le quali era previsto il vaccino in questa prima fase. Parliamo dei medici di famiglia, dentisti, personale dei laboratori di analisi, ma anche delle Rsa e degli anziani ospiti. Ad oggi, all’ospedale di Sciacca, sono state somministrate 860 dosi delle 6 mila facenti parte della prima fornitura destinata alla provincia di Agrigento, quella arrivata il 31 dicembre scorso alla farmacia del nosocomio saccense, dotata del frigorifero dove conservare i vaccini, destinati anche agli centri di somministrazione del territorio agrigentino, da Ribera ad Agrigento, da Canicattì a Licata.
Intanto altre 8 mila dosi sono attese per lunedì prossimo e consentiranno, dunque, di continuare regolarmente le prime somministrazioni, mentre già occorrerà pianificare il richiamo per i primi che sono stati vaccinati.
Insomma si inizia ad entrare nel vivo della campagna e occorrerà definire gli aspetti organizzativi a cominciare dall’incremento degli attuali otto punti di somministrazione dei vaccini, ritenuti insufficienti, con conseguente esigenza di incrementare il personale addetto alle vaccinazioni. Si ipotizza, in tal senso, anche un coinvolgimento dei medici di base.
Secondo i dati del Ministero, intanto, la Sicilia è la terza regione italiana per numero di vaccini somministrati, meglio solo il Veneto e il Lazio. Sono 44.211 le persone già vaccinate nell’isola, a fronte di 78 mila dosi arrivate nell’isola, siamo al 56% delle somministrazioni.