nuova guerra dell'acqua tra i Comuni che nel 2008 affidarono reti e impianti a Girgenti Acque e quei Comuni che, invece, non lo hanno fatto, continuando a gestire in modo autonomo le proprie risorse idriche. I Comuni che all'epoca furono ribattezzati “ribelli”, infatti, a quanto pare, non sarebbero intenzionati a cedere le loro reti nemmeno alla neonata società speciale consortile che l'Assemblea Territoriale Idrica di Agrigento ha indivuato come formula per tornare ad una gestione pubblica dell'acqua. “Ribelli”, dunque, sia contro il privato sia contro una possibile gestione pubblica condivisa. I Comuni di Menfi, Santa Margherita di Belice, Burgio, Cianciana, Santo Stefano Quisquina, Bivona, Cammarata e Alessandria della Rocca hanno affidato, in modo condiviso, un incarico legale all'avvocato Girolamo Rubino per capire se, ai termini di legge, saranno costretti o meno a consegnare i propri impianti all'ATI e alla società consortile e, nel caso, provare a resistere ed impugnare il decreto regionale.
Come si ricorderà, infatti, qualche mese fa, la Regione Siciliana aveva nominato un Commissario con l'obiettivo, per l'appunto, di superare questa situazione di stallo tra Comuni che avevano dato le reti a Girgenti Acque e quelli che non lo avevano fatto. Secondo il già emanato decreto regionale, tanto la gestione commissariale di Girgenti Acque quanto quei Comuni che ne sono ancora in possesso devono affidare reti ed impianti all'azienda speciale consortile. Adesso Menfi, Santa Margherita di Belice, Burgio, Cianciana, Santo Stefano Quisquina, Bivona, Cammarata e Alessandria della Rocca vogliono sapere se sono proprio costretti a farlo o se, in qualche modo, possono resistere ed impugnare il decreto. La scadenza per la consegna degli impianti è stata fissata entro il 28 febbraio 2021. Si tratta, ovviamente, di una data ipotetica posto che, ad oggi, l'azienda consortile non è ancora del tutto creata, anzi il Comune di Agrigento, con il neo sindaco Franco Micciché, vorrebbero tirarsene già fuori, ancor prima di cominciare. Questo ricorso alle vie legali non potrà far altro che complicare le cose, oltre ad inasprire gli animi in seno all'assemblea. E' chiaro che gli investimenti previsti dal Piano d'Ambito si potranno realizzare unicamente se possono essere programmati per tutti i Comuni dell'Ambito. Gli interessi, insomma, di 8 Comuni potrebbero incidere sulla legittimità dell'intero Ambito. Di contro, i cittadini di questi 8 Comuni, rispetto a tutti gli altri, pagano una bolletta dell'acqua piuttosto irrisoria.