i padroni indiscussi di alcune zone della periferia saccense. Un fenomeno che da anni non si riesce a gestire e che continua a generare preoccupazione tra la gente, che in alcuni casi ha anche dovuto fare conto con delle vere e proprie aggressioni, sfociate in danni che il comune in passato ha anche dovuto debitamente risarcire. Storie ben note, per un fenomeno, quello delle aggressioni dei randagi che alla Perriera ha contato diversi episodi.
Ma i randagi sono numerosi anche in altre zone della periferia e del centro storico. Quelle maggiormente popolate dai cani senza padrone, sono al momento oltre alla Perriera, le contrade San Calogero, Fontana Calda e Muciare. Una settantina quelli censiti dall'ufficio comunale. Si tratta di dati che ci ha riferito lo stesso assessore all'Ecologia e Ambiente Paolo Mandracchia a cui stamattina abbiamo chiesto un commento in merito al fenomeno. «E' in programma lunedì prossimo una riunione con i responsabili dell'ufficio veterinario dell'Asp», ha dichiarato Mandracchia al nostro Tg. «Si vuole avviare una campagna di sterilizzazione dei randagi censiti dal comune. Quella della sterilizzazione è l'unica soluzione da poter immaginare nel breve tempo, afferma l'assessore, dal momento che nei canili convenzionati con il comune di Sciacca non c'è più posto. La sterilizzazione consente oltre ad evitare che i randagi siano aggressivi anche la loro proliferazione. Occorre intervenire e nel breve tempo intanto con una prima soluzione tampone, quella della sterilizzazione, che li renda almeno innoqui, soluzione possibile grazie anche alla disponibilità di diverse associazioni animaliste della città e grazie all'ausilio dei dipendenti comunali che negli anni si sono occupati del servizio accalappiacani.
«In cantiere, ha affermato al nostro Tg l'assessore Mandracchia c'è l'idea di individuare un lotto comunale e destinarlo a rifugio di cui potrebbero occuparsi le stesse associazioni animaliste che da anni, privatamente si occupano di accudire questi randagi in città». Sono al momento queste le soluzioni immaginate dall'aministrazione per arginare il fenomeno in città, pensarne ad altre che comportino impegni economici e ulteriori spese per le casse del comune senza bilancio è praticamente impossibile.