misure per il contenimento della pandemia, le iniziative per la commemorazione del 53esimo anniversario del terremoto della Valle del Belice che, nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968, colpì la vasta area della Sicilia occidentale compresa tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo.
Tra i Comuni colpiti dal sisma vi furono paesi che rimasero completamente distrutti: Gibellina, Poggioreale, Salaparuta e Montevago. Una pagina di cronaca e di inefficenza statale che, purtroppo, dopo 53 anni, rimane ancora aperta, senza riuscire a capire se, quando e come, possa essere definitivamente chiusa. L'ultima beffa la Legge di Bilancio approvata dal governo, che ha escluso importanti misure che dovevano essere rivolte alle infrastrutture del territorio. Tanti gli eventi organizzati dai Comuni coinvolti, in modalità a distanza, proposti dai sindaci del Coordinamento del Belice. Di ferita ancora aperta parla il sindaco di Santa Margherita Franco Valenti che abbiamo raggiunto telefonicamente: "nessuno scandalo. Lo Stato deve chiudere questa pagina e deve mantenere le promesse per completare la ricostruzione".